Geopolitica

L’ex generale della NATO Breedlove vuole che l’Ucraina sia in grado di colpire in profondità la Russia

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L’Ucraina dovrebbe essere in grado di colpire più in profondità nel territorio russo, ha detto l’ex comandante della NATO e falco della guerra dalla linea dura, il generale in pensione Philip Breedlove in un’intervista alla testata in lingua russa Voice of America pubblicata il 24 dicembre.

 

«Penso che dovremmo rivedere le nostre regole riguardo ai tipi di armi che forniamo all’Ucraina e dovremmo dare loro maggiori opportunità di infliggere attacchi profondi all’aggressore. Con le nostre restrizioni, abbiamo effettivamente creato un rifugio sicuro per l’esercito russo nel suo territorio», ha affermato Breedlove.

 

Breedlove ha ammesso apertamente che l’Ucraina sta conducendo una guerra per conto dell’Occidente contro la Russia, sollecitando la revoca di qualsiasi restrizione all’uso di armi da parte di Kiev.

 

«L’Ucraina ora sta combattendo la Russia per conto di tutto il mondo occidentale, e direi a tutti i nostri politici: se avete già limitato le vostre azioni per impedire ai nostri eserciti di combattere la Russia, allora dovete fare tutto il possibile per fornire aiuto a L’Ucraina per sconfiggere la Russia», ha detto.

 

Le affermazioni dell’ex vertice militare NATO si accordano con quanto affermato lo scorso mese in un editoriale sull’Economist da George Robertson, ex segretario generale NATO dal 1999 al 2003. «La Russia è in guerra con noi», dichiarava l’ex capo del Patto Atlantico, per poi chiedersi subito quindi «perché non difendiamo i nostri paesi come se fossimo sotto attacco?».

 

«Dobbiamo riconoscere che o il signor Putin è intimorito, o lo siamo noi» teorizzava il Robertson.

 

L’attuale segretario in uscito, il norvegese Jens Stoltentenberg, ha fatto dichiarazioni altalenanti. Tre mesi fa, tuttavia, lo Stoltenbergo ha dichiarato che «la Russia non può vincere il conflitto nucleare».

 

Il generale italiano Fabio Mini a inizio conflitto ucraino aveva invece chiesto la dissoluzione della NATO in quanto «minaccia alla sicurezza europea».

 

 

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