Epidemie

L’Europa si muove verso il fine partita della pandemia, dice il direttore OMS – quello coinvolto nel caso Zambon

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Hans Kluge, direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’Europa, ha dichiarato che il continente si sta muovendo verso uno scenario di «fine partita» della pandemia.

 

Nonostante i casi record siano stati registrati in più paesi diversi, Kluge ha detto all’agenzia AFP che la natura più mite di Omicron significa che COVID-19 potrebbe finalmente essere sulla strada per diventare endemico.

 

«È plausibile che la regione si stia muovendo verso una sorta di fine partita della pandemia», ha affermato il direttor Kluge.

«È plausibile che la regione si stia muovendo verso una sorta di fine partita della pandemia»

 

«Ci sarà per alcune settimane e mesi un’immunità globale, grazie al vaccino o perché le persone hanno l’immunità a causa dell’infezione, e anche riducendo la stagionalità», ha aggiunto.

 

Secondo Kluge, la variante Omicron potrebbe infettare il 60% degli europei entro marzo. La regione diretta da Kluge, l’OMS Europa, comprende 53 paesi tra cui molti dell’Asia centrale. In questa regione la variante omicrona rappresenterebbe il 15% dei nuovi casi al 18 gennaio, rispetto al 6,3% di una settimana prima, secondo i dati offerti dall’organizzazione.

 

Il funzionario sanitario ha previsto che ora ci sarà un periodo prolungato di calo del numero di casi, o «tranquillo», come lo chiamava lui, prima che «COVID-19 potrebbe tornare verso la fine dell’anno, ma non necessariamente la pandemia tornerà».

 

Secondo Kluge, la variante Omicron potrebbe infettare il 60% degli europei entro marzo

Il Kluge ha osservato che gli ospedali ora potranno concentrarsi sulle persone che hanno perso screening sanitari urgenti a causa delle misure di blocco.

 

«Stabilizzare significa che il sistema sanitario non è più sopraffatto a causa del COVID-19 e può continuare con i servizi sanitari essenziali, che purtroppo sono stati davvero interrotti per cancro, malattie cardiovascolari e vaccinazioni di routine», ha affermato il funzionario OMS.

 

L’ufficio regionale dell’OMS per l’Africa ha pure affermato la scorsa settimana che i casi di COVID sono precipitati nel continente nero; i decessi africani stanno diminuendo per la prima volta da quando la quarta ondata del virus dominata da Omicron ha raggiunto il suo picco, dichiara.

 

È come se di colpo fosse scoppiato tutto, e la narrativa totalitaria del COVID avesse cominciato a perdere pezzi ad un ritmo impressionante. I potenti pandemici, tuttavia, fanno finta di niente.

 

È come se di colpo fosse scoppiato tutto, e la narrativa totalitaria del COVID avesse cominciato a perdere pezzi ad un ritmo impressionante. I potenti pandemici, tuttavia, fanno finta di niente

Anche Fauci, plenipotenziario pandemico USA e probabile finanziatore del laboratorio di Wuhan, la scorsa domenica ha espresso questo improvviso ottimismo. Ha detto ad un talk show del network americano ABC News che con i casi di COVID-19 in calo «piuttosto brusco» in alcune parti degli Stati Uniti, «le cose stanno andando bene». Tali affermazioni paiono incredibili, lato sensu, vista la quantità di casi di cui discute la popolazione, in Italia come negli USA – un numero così impressionante da forzare gli Stati a rimandare a lavoro i sanitari infetti e potenzialmente contagiosi.

 

A Kluge è stato infine chiesto se siano necessarie le quarte dosi per porre fine alla pandemia. il direttore OMS ha risposto in modo cauto, dicendo solo che «sappiamo che quell’immunità balza in alto dopo ogni iniezione di vaccino».

 

Il nome di Kluge è noto alle cronache italiane perché nominato spesso nella querelle sul famoso studio OMS dei ricercatori veneziani  coordinato da Francesco Zambon improvvisamente ritirato, sul quale la trasmissione RAI Report ha portato avanti inchieste approfondite.

 

Il programma televisivo di Sigfrido Ranucci ha mandato in onda il 30 novembre 2020 una puntata intitolata La resa dei conti dove sostiene che vi sarebbe un SMS del ministro della Salute italiano Roberto Speranza al presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro.  «Alle 12.47 del 14 maggio anche il ministro Speranza legge il rapporto dei ricercatori di Venezia. E scrive a Brusaferro» sostiene Report, che riporta quello che sarebbe il contenuto l’SMS in questione.

 

Il nome di Kluge è noto alle cronache italiane perché nominato spesso nella querelle sul famoso studio OMS dei ricercatori veneziani  coordinato da Francesco Zambon improvvisamente ritirato

«Sto guardando il report dell’OMS. Con Kluge sarò durissimo. Danni enormi non mi pare ne faccia. Forse solo sui decessi» avrebbe scritto Roberto Speranza a al capo ISS, che ora è portavoce del Comitato Tecnico Scientifico.

 

Sarebbe seguita, ha dichiarato la trasmissione RAI, una telefonata tra Kluge e Speranza, che avrebbe rassicurato il ministro. Secondo Report, questi ne avrebbe riferito l’esito ancora a Brusaferro.

 

«Mi ha chiamato Kluge. Si è scusato. Ho ribadito che al momento non facevo commenti sui contenuti ma sul metodo. Ha confermato che lo ha ritirato e che si propone di discuterlo con noi. Credo faranno una indagine interna sulle responsabilità».

 

Secondo Francesco Zambon, l’ex ricercatore OMS che aveva coordinato lo studio sulla risposta al COVID italiana poi ritirato, «l’Italia ha dato il suo voto a Kluge quando lui è stato eletto. Il meccanismo è quello:
“Io ti do qualcosa, tu mi dai qualcosa in cambio come segno più o meno di  riconoscenza”» ha dichiarato a Report.

 

 

 

 

Immagine di uropean Centre for Disease Prevention and Control via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

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