Terrorismo
L’esercito del Niger dice di aver ucciso il capo di Boko Haram
I soldati dell’esercito nigerino hanno ucciso un leader del gruppo jihadista Boko Haram, ha annunciato giovedì l’esercito del paese dell’Africa occidentale.
Ibrahim Mahamadu, noto come Bakoura, è stato neutralizzato durante un’«operazione chirurgica» sull’isola di Shilawa, nella regione di Diffa in Niger, nel bacino del lago Ciad, vicino ai confini del Niger con Nigeria, Ciad e Camerun, la scorsa settimana, secondo una dichiarazione delle forze armate nigerine.
«Nelle prime ore del mattino del 15 agosto, un aereo da caccia dell’aeronautica militare ha lanciato tre attacchi mirati e consecutivi sulle posizioni che Bakoura occupava a Shilawa», si legge. Nell’assalto sono rimasti uccisi anche diversi altri leader militanti.
Diffa, nel Niger sudorientale, è da tempo punto di appoggio e nascondiglio per il gruppo Boko Haram guidato da Bakoura. Secondo quanto riferito, quest’ultimo avrebbe trasferito i suoi combattenti sulle isole del Lago Ciad dopo essersi rifiutato di unirsi alla Provincia rivale dell’Africa Occidentale dello Stato Islamico (ISWAP), che si è separata da Boko Haram nel 2016 a causa di controversie ideologiche e di leadership.
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Secondo l’esercito, Bakoura, cittadino nigeriano, si è unito al gruppo terroristico più di 13 anni fa e ne ha assunto la guida dopo che il suo ex capo, Abubakar Shekau, è stato ucciso durante scontri interni nel 2021.
L’insurrezione di Boko Haram è iniziata negli anni 2000 nel Nord-Est della Nigeria, con attacchi contro il governo volti a instaurare un califfato islamico nello stato dell’Africa occidentale. Il gruppo ha attirato l’attenzione mondiale nel 2014, quando i suoi combattenti hanno rapito centinaia di studentesse dal villaggio di Chibok, nello stato di Borno.
In risposta ai frequenti raid transfrontalieri dei militanti, i paesi del bacino del Lago Ciad – Niger, Ciad, Nigeria e Camerun – hanno istituito la Multinational Joint Task Force per coordinare le operazioni militari e frenare l’instabilità.
Tuttavia, la violenza legata agli insorti ha continuato a destabilizzare la regione e, secondo le stime delle Nazioni Unite, a novembre 2024 il bilancio delle vittime era di 40.000 persone uccise nella sola Nigeria e di oltre due milioni costrette ad abbandonare le proprie case.
Come riportato da Renovatio 21, Boko Haram è tra i gruppi terroristici che insanguinano l’area, impegnando la risposta di Paesi come Nigeria, Niger e Ciad, dove a gennaio è stato sventato un attacco al palazzo presidenziale.
Nel 2009 Boko Haram lanciò la sua campagna per creare un califfato nel Sahel. In un rapporto del 2023 intitolato Cristiani martirizzati in Nigeria, la ONG cattolica Intersociety ha affermato che almeno 52.250 cristiani nigeriani sono stati brutalmente assassinati da militanti islamici nell’arco di 14 anni.
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Immagine screenshot da YouTube