Spirito
L’élite distrugge l’originale per sostituirlo con la contraffazione: mons. Viganò contro il restauro di Notre Dame
Mons. Viganò ha scritto su X un suo commento sul restauro ultimato della Cattedrale di Notre Dame di Parigi, ora riaperta dopo anni di lavori dopo il rogo.
«Il modus operandi dell’élite globalista è sempre lo stesso: distruggere l’originale perfetto per sostituirlo con una contraffazione» scrive l’arcivescovo, che si interroga anche sulla presenza del presidente francese Macron alla riapertura.
Viganò scrive «del nuovo, orrido presbiterio», mostrato al vertice dello Stato francese «alla presenza di compiaciuti prelati modernisti».
Emmanuel Macron inspects the new Altar and Cathedra of the Cathedral of Notre-Dame de Paris, which look like something bought at Ikea. pic.twitter.com/OlYgTojgXN
— Catholic Sat (@CatholicSat) November 29, 2024
«Presto vedremo altri orrori imposti per sostituire le vetrate di Viollet-le-Duc, che si erano salvate dall’incendio» commenta il prelato lombardo, che infine fa un riferimento ad uno degli episodi più sconcertanti della Rivoluzione francese, che altro non fu che una grande guerra di sterminio verso i cattolici e la loro religione.
«Era dall’intronizzazione della “dea ragione” che non si vedevano simili orrori nella Cattedrale di Parigi» dice Viganò.
Il culto della «dea ragione» era una specie di religione illuminista senza Dio che aveva preso piede dai rivoluzionari, che utilizzavano questo spirito ateo per intensificare l’opera di scristianizzazione e secolarizzazione della Francia dei massacri rivoluzionari. Erano Adepti della dea ragione Jacques-René Hébert, Joseph Fouché e Pierre-Gaspard Chaumette.
Tra il 1792 e il 1794 il culto – considerato come una vera forma di «religione civile» anticlericale – venne diffuso in maniera organizzata. La religione della dea ragione venne in seguito limitata dal decreto della Convenzione nazionale sulla libertà di religione, voluto da Robespierre, il quale si diceva contrario all’ateismo e considerava tutte le manovre dell’Hébert come i programmi di scristianizzazione sottili tentativi delle spie britanniche per cagionare un rigetto popolare che sfociasse in una controrivoluzione. Fu così istituita una grottesca religione «laica» (parola pudica per dire «massonica») ulteriore, cioè il culto dell’Essere Supremo, ispirato agli ideali deisti di certo illuminismo.
I primi eventi pubblici dedicati al culto della dea ragione ebbero inizio il 9 ottobre 1793 nelle province francesi, nei pressi di Parigi, e furono promosse in particolare dalla fazione degli hébertisti nella regione intorno a Lione. Queste celebrazioni assunsero una dimensione più radicale con la «Festa della Libertà», tenutasi il 10 novembre 1793 (20 brumaio per il nuovo calendario rivoluzionario) proprio nella Cattedrale di Notre-Dame a Parigi, sotto la direzione di Pierre-Gaspard Chaumette.
I rivoluzionari decisero quindi di trasformare Notre-Dame in un «Tempio della Ragione», eliminando ogni simbolo religioso, e di celebrare il culto della «dea ragione senza preti» con una festa repubblicana ogni dieci giorni. Durante queste cerimonie, alla presenza del sindaco e di funzionari pubblici, venivano letti la Dichiarazione dei Diritti e la Costituzione, commentati gli eventi gloriosi delle armate al fronte e le azioni significative del periodo, oltre a discutere temi di interesse pubblico. Le celebrazioni comprendevano anche esibizioni musicali e l’esecuzione di inni patriottici come La Marsigliese.
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Una prima festa simbolica si era svolta già il 10 agosto 1793 in Place de la Bastille, ma quella del 10 novembre a Notre-Dame rappresentò un evento particolarmente sconcertante. Il ruolo della dea ragione fu interpretato da Marie-Thérèse Davoux, conosciuta come mademoiselle Maillard, una cantante lirica parigina, mentre in altre occasioni la figura fu rappresentata dall’attrice Claire Lacombe, cofondatrice della Società delle Repubblicane Rivoluzionarie.
In pratica, nella cattedrale dedicata alla Beata Vergini avevano intronato una dea rappresentata da donne di spettacolo. Invece che Nostra Signora, i rivoluzionari aveva messo sull’altare un’attrice.
Il senso della diabolica inversione rivoluzionaria è tutto qua: distruggere l’originale, il sacro, per sostituirlo con la contraffazione, il demoniaco.
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Immagine screenshot da YouTube