Economia

L’Egitto diventa membro della nuova banca di sviluppo BRICS

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L’Egitto è diventato ufficialmente un nuovo membro della BRICS New Development Bank (NDB) il 22 marzo, anche se la domanda è stata approvata il 20 febbraio, e il tutto è stato comunicato solo ora.

 

Le cinque nazioni BRICS – Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa – hanno istituito la New Development Bank come banca politica per coordinare le infrastrutture e altri prestiti per lo sviluppo alla conferenza annuale BRICS a Fortaleza, Brasile nel 2014, con l’intenzione di renderla un’alternativa a enti stile Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale.

 

La Banca dei BRICS legalmente una banca multilaterale di sviluppo e «l’adesione sarà aperta ai membri delle Nazioni Unite, in conformità con le disposizioni degli articoli dell’accordo della New Development Bank», ma inizialmente i membri erano soltanto i cinque paesi BRICS.

 

Il progetto è cresciuto lentamente, sia nei membri che nei prestiti. Gli Emirati Arabi Uniti e il Bangladesh sono diventati membri nel 2021; e l’Uruguay è stato ammesso dal consiglio di amministrazione di NDB e diventerà ufficialmente un paese membro una volta depositato il proprio strumento di adesione.

 

L’arrivo alla NDB dell’Egitto, una nazione di 104 milioni di persone e uno dei leader in Africa, completa i crescenti legami economici dell’Egitto con la Cina e la Russia.

 

Il 23 marzo, il Canale di Suez in Egitto ha annunciato che la società cinese XinXing Ductile Iron Pipes sta investendo 2 miliardi di dollari per costruire un’azienda siderurgica nella zona del Canale di Suez. Lo scopo del progetto è quello di rendere l’Egitto un hub per la produzione di tubi in ghisa, ha riferito il principale quotidiano controllato dal governo egiziano Al-Ahram.

 

La scorsa settimana, l’azienda cinese di elettrodomestici Haier ha inaugurato una fabbrica nella provincia di Sharqia, nel nord-est dell’Egitto, ha riferito CGTN.

 

La Cina è anche emersa come uno dei principali investitori nel mega progetto egiziano New Administrative Capital, ha riferito Al-Monitor a dicembre.

 

Per quanto riguarda la Russia, nel luglio 2022, Rosatom, la sua società statale per l’energia nucleare, ha iniziato a gettare le basi per costruire quattro centrali nucleari, ciascuna da 1.200 MW, per un costo di 30 miliardi di dollari, a El Dabaa nel deserto del Mediterraneo egiziano costa.

 

Il 22 marzo 2023 è arrivata in Egitto una nave da carico che trasportava il primo carico di attrezzature sovradimensionate per la costruzione della centrale nucleare di El Dabaa.

 

Finora, la NDB è stata cauta nel prestare i suoi fondi, avendo prestato solo 32 miliardi di dollari negli ultimi nove anni.

 

Il 24 marzo, il consiglio di amministrazione dell’NDB ha eletto all’unanimità Dilma Rousseff, ex presidente del Brasile, come nuovo presidente. Si prevede che Rousseff possa espandersi e utilizzare in modo più completo le risorse dell’NDB, soprattutto alla luce dell’espansione del numero di membri in quello che sta diventando il BRICS-Plus.

 

Come riportato da Renovatio 21, la Roussef è tra chi crede che alla de-dollarizzazione in atto, ossia alla fine dell’egemonia del dollaro. La Roussef si era spinta a dichiarare pubblicamente che le sanzioni USA saranno la causa della fine della supremazia della valuta statunitense, finora usata, ha detto durante una sua presentazione il 20 marzo ad un evento di «Amici della Cina socialista», come arma contro altri Paesi.

 

Il 27 febbraio il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha affermato che «è indicativo che proprio negli ultimi due anni … il numero di paesi che vogliono aderire ai BRICS, [e] alla SCO, è aumentato in modo significativo». Ora ce ne sono circa due dozzine.

 

Come riportato da Renovatio 21, anche l’Algeria, l’Argentina e perfino l’Arabia Saudita hanno significato il loro interesse ad entrare nei BRICS, un ente dove non c’è la caccia al russo (anzi, c’è aperta critica alla NATO) e dove si preparano valute alternative al commercio mondiale.

 

 

 

 

 

Immagine di MEAphotogallery via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)

 

 

 

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