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L’ambasciatore israeliano delle Nazioni Unite attacca Soros per aver finanziato «gruppi pro-Hamas»

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L’ambasciatore israeliano all’ONU Gilad Erdan ha sparato una bordata al miliardario ebreo e finanziatore di cause liberali, George Soros, accusandolo di finanziare gruppi che presumibilmente cercano la «distruzione» del paese.

 

Il diplomatico ha espresso queste osservazioni in un’intervista a Fox News Digital, commentando le notizie secondo cui la Open Society Foundations (OSF) di Soros avrebbe donato almeno 15 milioni di dollari a organizzazioni che hanno apertamente applaudito l’attacco del 7 ottobre contro Israele organizzato dal gruppo militante palestinese Hamas.

 

«Le donazioni di George Soros alle organizzazioni che cercano la distruzione dello Stato di Israele in quanto Stato ebraico sono vergognose. Tuttavia, non sono sorpreso», ha affermato l’ambasciatore Erdan.

 

Il miliardario ungherese-americano sostiene da tempo i gruppi anti-israeliani e filo-palestinesi, anche attraverso il finanziamento del movimento per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (BDS), ha osservato l’inviato.

 

«Per anni, Soros ha sostenuto e trasferito denaro a organizzazioni che sostengono il BDS che vogliono isolare Israele», ha detto Erdan, sostenendo che tali gruppi «non hanno mai avuto a che fare con la vera pace o con qualsiasi soluzione al conflitto israelo-palestinese».

 

Le osservazioni del diplomatico apparentemente arrivano in risposta ad un recente rapporto del New York Post che ha esplorato le donazioni dell’OSF. Il quotidiano statunitense ha scoperto che almeno dal 2016 la fondazione ha versato più di 15 milioni di dollari a gruppi che hanno applaudito l’attacco di Hamas e organizzato proteste filo-palestinesi in seguito all’attacco.

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Nello specifico, la rete di Soros ha donato 13,7 milioni di dollari al Tides Center, un gruppo di difesa dei diritti che ha sponsorizzato numerose organizzazioni no-profit che hanno giustificato l’attacco di Hamas, osserva il rapporto. L’OSF ha anche fatto donazioni considerevoli ai gruppi Jewish Voice for Peace e If Not Now, che hanno attivamente organizzato proteste in mezzo alla nuova escalation in Medio Oriente e “hanno vomitato odio alle manifestazioni dopo il massacro”, come ha affermato il NYPost.

 

L’ambasciatore israeliano all’ONU è stato molto esplicito nel mezzo della crisi in corso, criticando ripetutamente ogni tentativo di criticare Israele e la sua campagna pesante a Gaza, provocata dall’attacco di Hamas.

 

Come riportato da Renovatio 21, Soros e Netanyahu non vanno in alcun modo d’accordo, con il figlio del premier dello Stato Ebraico accusato pochi anni fa pure lui di antisemitismo (!) per aver postato un meme in cui Soros compariva come cosmico burattinaio.

 

 

Alcuni avevano ricondotto alle proteste di massa contro il governo di Netanyahu – ora messe a tacere dalla guerra – ad una classica «rivoluzione colorata», di cui è notoriamente esperto fomentatore Soros con i suoi miliardi e il suo giuoco vertiginoso di fondi e organizzazioni.

 

Tra le altre cose, l’ambasciatore ONU Erdan aveva accusato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres di «giustificazione del terrorismo e degli omicidi», chiedendone le dimissioni. La reazione rabbiosa era stata provocata da Guterres che ha affermato che gli attacchi di Hamas «non sono avvenuti nel vuoto» ma dopo che i palestinesi erano stati «sottoposti a 56 anni di soffocante occupazione» da parte di Israele.

 

Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso l’Erdano aveva  affermato che Israele presumibilmente sta facendo di più per Gaza rispetto alla stessa OMS o a qualsiasi altro organismo delle Nazioni Unite, del resto.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

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