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L’account Instagram di John McAfee pubblica in modo criptico la lettera «Q» a pochi minuti dalla sua morte

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L’account Instagram ufficiale del defunto imprenditore tecnologico ed ex candidato alla presidenza USA John McAfee ha pubblicato un messaggio composto dalla lettera nera «Q» su sfondo bianco pochi minuti dopo la notizia della sua morte. Nessuna didascalia o spiegazione è stata fornita per il post.

 

McAfee è morto in una cella di prigione spagnola mentre combatteva contro l’estradizione negli Stati Uniti, ma un tribunale aveva appena stabilito che sarebbe stato rinviato alle autorità statunitensi.

 

Sebbene non sia stata fornita alcuna spiegazione del motivo per cui la lettera «Q» è stata pubblicata sull’account, gli utenti hanno dedotto che si tratta di un riferimento a QAnon

Sebbene non sia stata fornita alcuna spiegazione del motivo per cui la lettera «Q» è stata pubblicata sull’account, gli utenti hanno dedotto che si tratta di un riferimento a QAnon, una sorta di misterioso movimento politico – o, meglio, una moderna religione oracolare – ora al centro di una vera persecuzione da parte della politica e dei media progressisti americani, che ne censurano i contenuti e che accusano di essere dietro alla presa del Campidoglio dell’Epifania 2021.

Nel frattempo, l’account Instagram di McAfee è stato disattivato. Non è chiaro se qualcuno con accesso all’account lo abbia disattivato o se l’account sia stato chiuso da Instagram. Il post «Q» è stata l’ultima immagine pubblicata sull’account Instagram di John McAfee.

 

Come ricorda National File, il penultimo post di McAfee prima della sua morte era un meme su Jeffrey Epstein, morto anche lui per un controverso «suicidio» in una cella di prigione. La didascalia del post diceva:

 

McAfee aveva ripetutamente sottolineato che non aveva intenzione di suicidarsi mentre era in prigione, pubblicando messaggi come  «Sappi che se mi impicco, alla Epstein, non sarà colpa mia», e affermando che aveva ricevuto messaggi da funzionari statunitensi che gli dicevano: «Stiamo venendo per te McAfee! Ti ammazzeremo»

«Come è iniziato? Sta spuntando dappertutto. Non ho mai detto che Jeffrey Epstein sia stato assassinato. Ho detto che non si è suicidato. Non lo stesso. Potrebbe essere vivo. Potrebbe non essere mai esistito. Forse assassinato. Non so. So solo che non si è suicidato».

 

McAfee aveva ripetutamente sottolineato che non aveva intenzione di suicidarsi mentre era in prigione, pubblicando messaggi come  «Sappi che se mi impicco, alla Epstein, non sarà colpa mia», e affermando che aveva ricevuto messaggi da funzionari statunitensi che gli dicevano: «Stiamo venendo per te McAfee! Ti ammazzeremo».

 

McAfee si era perfino fatto un tatuaggio per ironizzare sul fatto che lo avrebbero «suicidato».

 

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