Geopolitica

La Turchia si prepara a una risposta russa in Siria

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Renovatio 21 pubblica questo articolo di Réseau Voltaire con traduzione di Rachele Marmetti.

 

 

Il ministero degli Esteri russo ha fatto scendere in campo diversi personaggi di peso per denunciare il pericolo che la presenza di jihadisti in Azerbaigian rappresenta per il Paese.

 

L’Armenia, che finora ha privilegiato il sostegno della NATO su pressione del primo ministro Nikol Pashinyan (uomo di George Soros), ora si rivolge alla Russia

La Turchia insiste a negare ogni responsabilità nel trasferimento degli jihadisti. Si sta tuttavia preparando a una risposta russa nella zona occupata della Siria. Ha iniziato l’evacuazione della postazione militare di Morek (governatorato di Idlib), rafforzando al tempo stesso la presenza in altre postazioni (ne ha 12 in totale).

 

L’Armenia, che finora ha privilegiato il sostegno della NATO su pressione del primo ministro Nikol Pashinyan (uomo di George Soros), ora si rivolge alla Russia e all’OTSC (Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva, ndt).

 

Diversi ministri armeni fanno appello a Mosca affinché intervenga in Alto Karabakh, non già contro l’Azerbaigian, ma per difendere i propri interessi a fronte dell’afflusso di jihadisti.

 

Diversi ministri armeni fanno appello a Mosca affinché intervenga in Alto Karabakh, non già contro l’Azerbaigian, ma per difendere i propri interessi a fronte dell’afflusso di jihadisti

 

 

 

 

Articolo ripubblicato su licenza Creative Commons CC BY-NC-ND

 

 

 

Fonte: «La Turchia si prepara a una risposta russa in Siria», Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 21 ottobre  2020

 

 

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