Geopolitica

«La Terza Guerra Mondiale non è mai stata così vicina come in questo momento»: Trump contro la neocon Nuland e il Deep State

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In un video appena pubblicato, il presidente Trump ha avvertito della situazione di pericolo estremo in cui si trova il mondo, e giurato di sconfiggere e cacciare tutti i «dementi guerrafondai e globalisti» che attualmente occupano l’establishment della sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

 

Nel durissimo messaggio Trump ha parlato della sua «Agenda 47», un piano per «sbarazzarsi dell’establishment globalista corrotto che ha fallito ogni importante decisione di politica estera per decenni».

 

Il biondo presidente ne ha avute per tutti, attaccando molti dei «generali, burocrati, e dei sedicenti diplomatici di Washington che sanno solo come portarci dentro al conflitto, ma non sanno come tirarcene fuori».

 

«Potremmo porre fine al conflitto ucraino in 24 ore con la leadership giusta», ha detto Trump, ripetendo un concetto già esposto varie volte. «Alla fine dei miei prossimi quattro anni, i guerrafondai, i frodatori e i falliti ai ranghi più alti del nostro governo se ne andranno tutti».

 

 

«Avremo un nuovo gruppo di funzionari competenti per la sicurezza nazionale che credono nella difesa degli interessi vitali dell’America sopra ogni altra cosa» ha dichiarato l’ex presidente americano. «Date un’occhiata ai donatori guerrafondai globalisti che sostengono i nostri oppositori, questo perché sono candidati della guerra. Sono il presidente che offre la pace, ed è la pace attraverso la forza».

 

«La Terza Guerra Mondiale non è mai stata così vicina come in questo momento. Dobbiamo ripulire la casa da tutti i guerrafondai e dai globalisti di “America Last” [espressione che indica un’opposizione al principio dell’«America First», cioè prima gli interessi dell’America, ndr] e dal Deep State, dal Pentagono, dal Dipartimento di Stato e dal Complesso industriale della sicurezza nazionale», ha aggiunto Trump, rivendicando di essere stato «l’unico presidente da generazioni che non ha iniziato una guerra» esattamente per la ragione che ha rifiutato totalmente «i loro catastrofici consigli».

 

«Impediremo anche ai lobbisti e ai grandi appaltatori della difesa di entrare e spingere i nostri alti funzionari militari e della sicurezza nazionale verso il conflitto solo per premiarli quando andranno in pensione con lavori redditizi, pagati milioni e milioni di dollari» ha dichiarato Trump.

 

Come riportato da Renovatio 21, non è la prima volta che Trump parla con orrore – a differenza di Biden, Zelens’kyj e compagni – della prospettiva di una Terza Guerra Mondiale.

 

Colpisce, stavolta, l’attacco diretto a Victoria Nuland, la neocon responsabile della politica americana in Ucraina sin da prima del golpe 2014, nonché recente profeta della distruzione del gasdotto baltico russo-tedesco Nord Stream.

 

«Per decenni, abbiamo avuto le stesse persone, come Victoria Nuland e molte altre come lei, ossessionate dall’idea di spingere l’Ucraina verso la NATO, per non parlare del sostegno del Dipartimento di Stato alle rivolte in Ucraina», ha detto il presidente Trump riferendosi al colpo di Stato di Maidan. «Queste persone hanno cercato lo scontro per molto tempo, proprio come nel caso dell’Iraq e di altre parti del mondo, e ora stiamo vacillando sull’orlo della Terza Guerra Mondiale. E molte persone non lo vedono, ma io lo vedo e ho avuto ragione su molte cose».

 

L’attacco diretto al principale esponente neocon nell’amministrazione Biden (e Obama, etc.: vero membro di quella che chiamano «permanente Washington») sorprende davvero: è raro vedere i falchi guerrafondai della palude washingtoniana chiamati per nome e cognome da un presidente, in carica o meno che sia, visto che essi sono riusciti ad infiltrare tutte le ultime presidenze, repubblicane o democratiche che fossero, per portare avanti la loro agenda di morte.

 

Come sa il lettore di Renovatio 21, il caso della Nuland (nota per la famosa frase diplomatica intercettata nella Kiev del 2014, «Fuck The EU», «fanculo l’Unione Europea») è particolarmente nefasto, visto che l’odio per la Russia si mischia alla triste storia transgenerazionale della sua famiglia di ebrei profughi.

 

Analisi psicologiche delle motivazioni di chi spinge per la guerra di annientamento contro Mosca (nonostante questo significhi pericolo di distruzione planetaria o nel migliore dei casi perdita totale del prestigio e dell’egemonia internazionali degli USA, cosa che sta avvenendo sotto i nostri occhi), se ci pensiamo, non se ne sono viste molte altrove.

 

Non è sbagliato credere quindi a Trump quando dice di voler lottare conto i contorti guerrafondai che, con elezioni discutibili, nel 2020 hanno ripreso il potere.

 

«Sono il presidente che porta la pace, ed è la pace attraverso la forza. C’era una ragione per cui non abbiamo avuto conflitti, c’era una ragione per cui non siamo entrati in guerra, perché gli altri Paesi ci rispettavano» ha detto Trump.

 

Confidiamo in lui. Dovrebbe essere chiaro a tutti: è l’unico uomo al mondo che può riportare la pace sul pianeta. Proprio per questo, c’è da pensare, lo hanno fatto fuori…

 

 

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