Sanità

La Sanità USA pone fine ai conteggi dei decessi per COVID

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Il 2 febbraio, gli ospedali statunitensi hanno smesso di segnalare i decessi COVID-19 direttamente al governo federale attraverso un sistema del Dipartimento della Salute e dei servizi umani degli Stati Uniti (HHS).

 

Si tratta oramai , qualcuno può osservare, una campagna globale per ridurre la segnalazione di decessi e casi di COVID-19.

 

Lo stesso giorno in cui il governo federale degli Stati Uniti ha smesso di raccogliere questi dati, il Regno Unito ha annunciato che avrebbe interrotto la segnalazione dei decessi COVID-19 entro Pasqua.

 

I media americani, dopo anni di bollettini e terrorismo numerico, non paiono curarsi troppo di questa rivoluzione statistica in corso.

 

L’HHS insiste sul fatto che il sistema ha duplicato la denuncia dei decessi già condotta attraverso i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), l’ente governativo americano preposto al controllo delle epidemie.

 

Ridurre la disponibilità dei dati è un segno di una spinta ad «andare avanti» e lasciarsi alle spalle il COVID, pur tollerando un certo livello continuo di decessi?

 

Anche in Italia la domanda si dovrebbe porre all’establishment che improvvisamente scopre la differenza tra morire di COVID e morire con il COVID, con contestuale malcelata intenzione di fermare la situazione dei tamponi, oramai sfuggita totalmente di mano al punto da poter essere un problema: il numero di vaccinati positivi, e malati, anche gravemente, è un mina che può tirare giù l’impianto della narrazione pandemico-vaccinale dalle fondamenta.

 

 

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