Geopolitica

La popolazione svizzera voterà sullo stato di neutralità

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Il partito elvetico Unione Democratica di Centro (UDC) sta raccogliendo firme per indire un referendum sull’eventuale mantenimento dello status di neutralità storica della Svizzera, violato dall’adozione di sanzioni anti-russe.

 

Come riportato da Renovatio 21, il ministero degli Esteri russi aveva comunicato ai giornalisti in  conferenza stampa che «la Svizzera, purtroppo, ha perso il suo status neutrale e quindi non può agire né come mediatore né come rappresentante di interessi».

 

I rapporti economici tra Berna e Mosca, forse a causa di nuovi canali creatisi a causa delle sanzioni, sembrano invece essere in crescita.

 

Il governo svizzero a fine aprile è intervenuto per fermare la riesportazione di munizioni di fabbricazione svizzera in Ucraina.

 

I referendum popolari sono eventi comuni nella Confederazione Elvetica, dove vige pure il voto elettronico.

 

L’UDC chiede inoltre investimenti e aiuti agli agricoltori per aumentare l’autosufficienza alimentare svizzera dall’attuale 46% al 60%, invertendo le politiche verdi che hanno colpito anche i Quattro Cantoni.

 

L’inflazione annuale svizzera è inferiore a quella dei paesi vicini dell’UE, al 3,4% a giugno e luglio.

 

Ciò è dovuto principalmente alla bassa inflazione energetica. L’energia svizzera è prodotta principalmente dal nucleare e dall’energia idroelettrica.

 

Ciononostante, il presidente della Commissione federale svizzera per l’elettricità, Werner Luginbühl, ha sollevato la possibilità di blackout per quest’inverno.

 

La settimana scorsa, intervenendo all’evento dell’UDC  nel cantone di Ausserrhoden, il consigliere federale delle finanze elvetico Ulrich «Ueli» Maurer ha dichiarato che la guerra in Ucraina è una «guerra per procura» tra NATO e Russia che potrebbe degenerare in una guerra nucleare in Europa.

 

 

 

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