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La polizia svedese autorizza il rogo di Torà fuori dall’ambasciata israeliana

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Ieri la polizia di Stoccolma ha dichiarato di aver autorizzato una protesta questo fine settimana da parte di un uomo che ha dichiarato di voler bruciare la Torà davanti all’ambasciata israeliana a Stoccolma. Lo riporta l’agenzia AP.

 

L’uomo che ha presentato la richiesta per la protesta di sabato, ha affermato di voler bruciare la Torà e la Bibbia fuori dall’ambasciata israeliana in risposta a un rogo del Corano fuori da una moschea di Stoccolma il mese scorso da parte di un immigrato iracheno.

 

Il diritto di tenere manifestazioni pubbliche è forte in Svezia ed è protetto dalla Costituzione, e le leggi sulla blasfemia (in un Paese dove il battesimo consiste in una firma all’anagrafe) sono state abbandonate negli anni Settanta. La polizia svedese in genere concede le autorizzazioni in base al fatto che ritenga che un raduno pubblico possa essere tenuto senza gravi interruzioni o rischi per la sicurezza pubblica.

 

È arrivata immantinente la reazione del vertice dello Stato Ebraico. «In qualità di presidente dello Stato di Israele, ho condannato il rogo del Corano, sacro per i musulmani di tutto il mondo, e ora ho il cuore spezzato che lo stesso destino attende una Bibbia ebraica, il libro eterno del popolo ebraico», ha detto Isaac Herzog in una dichiarazione.

 

Il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen ha pure condannato fermamente il rogo della copia della Torà davanti all’ambasciata israeliana a Stoccolma e ha invitato le autorità svedesi a contrastare l’azione.

 

«Bruciare un rotolo della Torà è un crimine di odio, una provocazione e l’inflizione di un grave danno al popolo ebraico e alle tradizioni ebraiche. Chiedo alle autorità svedesi di impedire questa azione oltraggiosa e di non permettere il rogo di un rotolo della Torà Torà. Ho autorizzato l’ambasciatore israeliano in Svezia Ziv Nevo Kulman e il ministero degli Esteri a compiere i migliori sforzi per impedire che questo vergognoso incidente si verifichi», ha dichiarato Cohen in una nota.

 

All’inizio di giugno, la polizia svedese ha affermato di aver ricevuto diverse richieste di autorizzazione a bruciare pubblicamente copie dei libri sacri cristiani, ebraici e musulmani.

 

Il 28 giugno, primo giorno della festa musulmana di Eid al-Adha, si è svolta una protesta davanti alla moschea principale di Stoccolma in cui è stato bruciato un Corano.

 

La polizia svedese ha autorizzato la manifestazione con il primo ministro svedese Ulf Kristersson affermando che il permesso era «lecito ma inappropriato».

 

Una manifestazione simile ha avuto luogo in Svezia a gennaio, quando il politico danese di estrema destra Rasmus Paludan ha bruciato il libro sacro musulmano davanti all’ambasciata turca.

 

La profanazione e l’incendio del Corano sono stati condannati da Algeria, Afghanistan, Egitto, Indonesia, Libano, Russia, Siria, Turchia e Uzbekistan, nonché dal segretario generale della Lega araba Ahmed Aboul Gheit e dal capo del Consiglio di cooperazione del Golfo Jasem Mohamed Albudaiwi.

 

La Torà, che i cristiani chiamano Pentateuco, è la raccolta dei primi cinque libri della Bibbia ebraica, vale a dire i libri della Genesi (Bereishit – «In principio»), Esodo (Shemot – «Nomi»), Levitico (Vayikra – «Ed egli chiamò»), Numeri (Bamidbar – «Nel deserto») e Deuteronomio (Devarim – «Parole»).

 

La Torà è anche conosciuta come la «Torah scritta» (Tora sebbiktav) nella tradizione ebraica. Se destinata a scopi liturgici, assume la forma di un rotolo della Torà (Sefer Torah).

 

Se in forma di libro rilegato, si chiama Chumash, e di solito è stampato con i commentari rabbinici (perushim).

 

 

 

 

Immagine di Chajm Guski via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

 

 

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