Epidemie
La pandemia finirà quando «spegneremo i nostri schermi», afferma la rivista medica BMJ
Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense.
La pandemia finirà quando la società deciderà di riprendere la vita normale piuttosto che aspettare che i «cruscotti» COVID registrino zero casi, hanno affermato gli autori di un articolo pubblicato martedì sul BMJ.
La pandemia finirà quando la società deciderà di riprendere la vita normale piuttosto che aspettare che i «cruscotti» COVID registrino zero casi, hanno affermato gli autori di un articolo pubblicato martedì sul BMJ.
«I cruscotti pandemici forniscono carburante infinito per la copertura delle notizie, garantendo la costante notiziabilità della pandemia di COVID-19, anche quando la minaccia è bassa», hanno scritto Peter Doshi, Ph.D., redattore senior del BMJ, e David Robertson, candidato Ph. D. in storia alla Princeton University.
«In tal modo, potrebbero prolungare la pandemia riducendo un senso di chiusura o un ritorno alla vita pre-pandemia», hanno scritto gli autori.
Le precedenti pandemie, inclusa l’influenza spagnola, sono svanite gradualmente quando le società «hanno cessato di essere completamente consumate dalle metriche scioccanti della pandemia»
Un’analisi del BMJ del secolo scorso ha mostrato che le precedenti pandemie, inclusa l’influenza spagnola, sono svanite gradualmente quando le società «hanno cessato di essere completamente consumate dalle metriche scioccanti della pandemia».
Nei decenni successivi, le persone hanno ripreso la normale routine anche in mezzo a brevi picchi di decessi per influenza che hanno superato i livelli di pandemia.
L’analisi del BMJ arriva mentre l’attenzione globale si concentra sulla variante Omicron COVID, che sembra essere più trasmissibile ma meno mortale rispetto ai ceppi precedenti.
Pubblicazioni tra cui il britannico The Sun hanno prodotto mappe che mostrano i «primi hotspot» di Omicron e il dashboard dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) tiene traccia dei cambiamenti quotidiani nei casi di COVID.
«Mentre le rappresentazioni visive delle epidemie esistono da secoli, il COVID-19 è il primo in cui i cruscotti in tempo reale hanno saturato e strutturato l’esperienza del pubblico»
«Mentre le rappresentazioni visive delle epidemie esistono da secoli, il COVID-19 è il primo in cui i cruscotti in tempo reale hanno saturato e strutturato l’esperienza del pubblico», hanno affermato Doshi e Robertson.
«Disattivare o disconnettersi dai cruscotti potrebbe essere l’azione più potente per porre fine alla pandemia».
A partire dal 13 dicembre, è stato registrato un decesso in tutto il mondo di una persona risultata positiva per Omicron, secondo il sito di verifica dei fatti Snopes.com.
La dottoressa sudafricana che questa settimana ha allertato l’OMS su Omicron ha detto ai media britannici di essere rimasta stupita dalla «reazione eccessiva» della Gran Bretagna e di alcune altre nazioni europee alla variante.
Diversi paesi hanno imposto pesanti restrizioni di viaggio sui voli internazionali, oltre a regole più severe sull’uso della maschera a casa, multe e quarantene estese.
Nel frattempo, l’OMS ha esortato alla cautela.
«Anche se Omicron causa malattie meno gravi, il numero di casi potrebbe ancora una volta sopraffare i sistemi sanitari impreparati», ha affermato il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesu.
Ha anche notato che la protezione dei vaccini potrebbe essere in calo.
«Evidenze in evoluzione suggeriscono un piccolo calo dell’efficacia dei vaccini contro malattie gravi e morte e un calo nella prevenzione di malattie o infezioni lievi», ha affermato Tedros.
Il Team di Children’s Health Defense