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La giornalista dichiara che le piacerebbe morire a causa del vaccino AstraZeneca

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Una giornalista norvegese ha pubblicamente detto che le piacerebbe «morire a causa del vaccino AstraZeneca» se ciò non producesse scoraggiamento di altre europei verso il vaccino.

 

La dichiarazione è stata fatta in un articolo della norvegese Linn Wiik dal titolo «Jeg dør gjerne av AstraZeneca-vaksinen»», che si traduce letteralmente come «Mi piacerebbe morire a causa del vaccino AstraZeneca».

 

«Alcuni devono essere sacrificati nella guerra contro il coronavirus»

In risposta alla notizia del ritiro temporaneo del vaccino anglosvedese da parte di molti governi dell’area UE, Wiik ha suggerito con aria di sfida che sarebbe stata pronta a morire dopo una dose del vaccino.

 

«Alcuni devono essere sacrificati nella guerra contro il coronavirus», scrive la penna nordica con ardimento marziale ed utilitarista al contempo. «È così in tutte le guerre. Questa volta potrei anche essere io».

 

LA Wiik ha continuato a minimizzare i decessi e le malattie legate al vaccino, affermando che «le persone muoiono di trombosi e di emorragia cerebrale ogni anno».

«Le persone muoiono di trombosi e di emorragia cerebrale ogni anno»

 

«Ma anche se si scopre che è il vaccino AstraZeneca che ha causato coaguli di sangue o emorragia cerebrale, non ho dubbi: se ricevo l’offerta, la accetterò comunque», ha continuato fiera della prospettiva dei sacrifici umani per il dio vaccino.

 

«Perché, mi dispiace dirlo così schiettamente: qualcuno deve sacrificarsi affinché il resto sia al sicuro».

«Anche se si scopre che è il vaccino AstraZeneca che ha causato coaguli di sangue o emorragia cerebrale, non ho dubbi: se ricevo l’offerta, la accetterò comunque»

 

Come nota Summit News, la bionda Wiik sembra lontana dai 70-80 anni, e ciò  significa che ha una possibilità del  99,5% di sopravvivere al COVID semmai mai contraesse la malattia.,

 

La signora invece preferisce la roulette russa del farmaco genetico, con sospetti di lotti marci in vari Paesi – e ciliegina sulla torta, la possibilità concreta e da nessuno discussa o riportata (da Renovatio 21, però, sì) che gli adenovirus usati per il trasporto del codice genetico del virus nelle nostre cellule possano ricombinarsi con adenovirus naturali innocuamente presenti sul nostro corpo e creare così un supervirus – quello sì in potenza davvero pericoloso.

 

La signora invece preferisce la roulette russa del farmaco genetico, con sospetti di lotti marci in vari Paesi e cla possibilità concreta  che gli adenovirus possano ricombinarsi con adenovirus vaccinali naturali innocuamente presenti sul nostro corpo e creare così un supervirus

Vaccini con vettori virali  come quello di AstraZeneca sono usati per vaccinare animali contro la rabbia e il cimurro. Johnson & Johnson starebbe sviluppando vaccini contro l’Ebola e l’HIV usando un adenovirus: entrambi ora sono in fase di trial.

 

In pratica, come per i vaccini a RNA di Moderna e Pfizer, per quanto la tecnologia fosse in circolo da decenni, nessun uso umano era stato utilizzato prima dell’emergenza SARS-nCoV-2.

 

 

 

 

 

 

 

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