Economia

La Finlandia congela i beni russi

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La Finlandia ha congelato circa 203 milioni di dollari (187 milioni di euro) in beni russi, sotto sanzioni legate all’Ucraina. Lo riporta il sito governativo russo RT.

 

Pia Sarivaara, portavoce del ministero degli Esteri finlandese, ha annunciato oggi: «Il Dipartimento per il recupero crediti si occupa dei beni congelati nel Paese. In questo momento, il dipartimento ha congelato beni per un importo di 187 milioni di euro… compresi vari beni di valore» appartenenti a cittadini russi, in particolare immobili, azioni, automobili, yacht e aerei».

 

«Il canale televisivo finlandese MTV Uutiset ha recentemente riferito che il blocco delle partecipazioni russe ha colpito diverse dozzine di organizzazioni, ma il numero esatto non è stato rivelato. I resoconti dei media affermano che il governo ha congelato i beni di una filiale locale del colosso tecnologico russo Yandex, la proprietà del resort finlandese Langvik di proprietà dell’uomo d’affari russo Roman Rotenberg e una quota del 22,5% nell’Helsinki Halli arena, che appartiene al miliardario russo Gennady Timchenko, tra gli altri esempi» riporta la testata di Mosca.

 

«All’inizio di gennaio, il ministro degli Esteri estone Urmas Reinsalu ha affermato che il paese sarebbe stato il primo a trasferire beni russi congelati in Ucraina. Secondo lui, i paesi dell’UE hanno incaricato la Commissione europea di sviluppare un regime legale che consenta di inviare i beni congelati degli uomini d’affari russi per aiutare l’Ucraina, ma non è stato ancora raggiunto un consenso», riferisce il giornale russo Novaya Gazeta.

 

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha ripetutamente avvertito che qualsiasi tentativo di prelevare fondi di proprietà russa e reindirizzarli in Ucraina costringerebbe la Russia a imporre misure di ritorsione.

 

Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa anche la Confederazione Elvetica ha congelato circa 8 miliardi di euro di asset russi. Inizialmente, tempo prima, la Svizzera aveva rifiutato la rivendicazione di Zelens’kyj sui beni russi confiscati. Berna deve essere poi stata condotta a più miti consigli.

 

A fine dicembre era stato il Senato USA a votare per il sequestro dei beni russi.

 

Tuttavia, il colpo Gobbo sui soldi russi all’estero lo ha messo a segno una banda fatta dalla Von Der Leyen, Mario Draghi e Janet Yellen.

 

Come riportato da Renovatio 21, mesi fa ha avuto luogo il sequestro di almeno 300 miliardi di euro di riserve della Banca Centrale Russa più il congelamento di 19 miliardi di euro di attività di individui russi da parte di un’iniziativa UE-USA volta a danneggiare Mosca.

 

Tale operazione senza precedenti – definita giustamente dal Financial Times come il primo vero atto di guerra economica della storia umana – è stata ingegnerizzata grazie all’aiuto decisivo dell’allora premier italiano Mario Draghi, che, stimolato dalla Von der Leyen e forte della sua expertise e dei contatti da ex presidente della Banca Centrale Europea, aveva quindi tirato dentro il segretario del Tesoro dell’amministrazione Biden, già presidente della Federal Reserve, Janet Yellen.

 

 

 

 

 

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