Reazioni avverse

La farmacovigilanza francese intasata da segnalazioni sui vaccini

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Mentre le autorità politiche francesi stanno valutando di rendere obbligatoria la vaccinazione anti-COVID, anche per i bambini, i centri di farmacologia sono sommersi da segnalazioni sriguardo ai vaccini mRNA o a vettore virale.

 

Ad aprile, il quotidiano Ouest-France ha pubblicato un articolo che segnalava un «focolaio» di segnalazioni di effetti negativi:

 

«I rapporti sugli effetti negativi dell’anti-COVID e il Centro Regionale di Farmacovigilanza (CRPV) di Tours deve fare i conti con un’impennata della sua attività. Di fronte alla situazione, ai pazienti e ai medici è stato chiesto di non dichiarare tutto per poter dare la priorità alle segnalazioni più gravi» ha sottolineato il quotidiano regionale.

 

«A fine marzo, il Centro regionale di farmacovigilanza di Tours (Indre-et-Loire) aveva già realizzato l’equivalente di tutta la sua attività nel 2020»

«A fine marzo, il Centro regionale di farmacovigilanza di Tours (Indre-et-Loire) aveva già realizzato l’equivalente di tutta la sua attività nel 2020. Infatti, come riportato da France 3 Centre Val-de-Loire, i rapporti sugli effetti avversi dei vaccini anti-COVID-19, in particolare quelli riguardanti AstraZeneca, hanno fatto esplodere il numero di casi».

 

Da gennaio, si legge nell’articolo, il centro «ha ricevuto 1.400 segnalazioni e talvolta più di 200 in una settimana. Un fenomeno per il quale non era preparato».

 

A fine maggio, il quotidiano regionale Le Populaire du Centre , altrettanto «scientificamente corretto» del suo omologo occidentale, titola: «Vaccini COVID-19: circa 4.000 segnalazioni di effetti collaterali in Limousin».

 

Anche qui il centro regionale di farmacovigilanza è travolto da un aumento degli effetti avversi legati alla vaccinazione anti-COVID:

Il centro «ha ricevuto 1.400 segnalazioni e talvolta più di 200 in una settimana. Un fenomeno per il quale non era preparato»

 

«Dall’inizio del 2021, si legge sulle colonne di Le Populaire , si tratta di un afflusso senza precedenti per il centro regionale di farmacovigilanza di Limoges che raccoglie tutte le segnalazioni di reazioni avverse ai farmaci. Tra questi, uno dei 34 casi francesi di trombosi atipica legati all’iniezione del vaccino AstraZeneca».

 

«Il Centro Regionale di Farmacovigilanza (CRPV), afferma il quotidiano, è stato travolto dai rapporti post-vaccinazione COVID-19 dallo scorso gennaio. Più precisamente 4.000 in quattro mesi e mezzo (su 283.000 persone che hanno ricevuto una o due dosi di vaccino in Limousin): un record per questa struttura che raccoglie le dichiarazioni degli effetti negativi dei farmaci e riporta le proprie osservazioni all’Agenzia per la sicurezza nazionale del farmaco, l’ANSM».

 

«”In tempi normali, riceviamo circa 1.200 all’anno, comprese appena dieci notifiche per i vaccini convenzionali”, sostiene la professoressa Marie-Laure Laroche, direttrice del centro».

«Qui, un quarto delle 1.600 dichiarazioni già prese in considerazione riguarda i cosiddetti effetti “gravi”

 

Tra le informazioni raccolte dal quotidiano del Limousin, apprendiamo che «su 4.000, il CRPV è riuscito a tenere 1.200 nella base, trattati altri 400 in attesa di registrazione. Ha più della metà da gestire». Più seriamente,  il Populaire sottolinea che« il 25% delle dichiarazioni» riguarda comunque «effetti gravi»:

 

«Qui, un quarto delle 1.600 dichiarazioni già prese in considerazione riguarda i cosiddetti effetti “gravi”. Una proporzione simile a livello nazionale».

 

«Tra gli effetti avversi notevoli, ricorda il Populaire, il CRPV di Limoges ha registrato uno dei 34 casi di trombosi a localizzazione atipica (cerebrale, intestinale) individuati in Francia, a seguito del vaccino AstraZeneca, e che ha provocato 11 decessi».

 

«Accanto a questo caso eclatante, tachicardia, fuoco di Sant’Antonio, ipertensione arteriosa, paralisi facciale, orticaria sono tra le altre conseguenze non elencate nelle istruzioni del prodotto»

Ma accanto alla trombosi, nell’articolo sono elencati altri effetti collaterali disabilitanti: «accanto a questo caso eclatante, tachicardia, fuoco di Sant’Antonio, ipertensione arteriosa, paralisi facciale, orticaria sono tra le altre conseguenze non elencate nelle istruzioni del prodotto».

 

Nella regione di Tolosa, il quotidiano locale è stato obbligato, il 25 maggio, a fare la stessa osservazione a proposito dei vaccini anti-COVID: «esplodono le dichiarazioni di effetti negativi». «A causa dell’utilizzo di vaccini contro il COVID-19 , il Centro regionale di farmacovigilanza di Tolosa, che raccoglie tutte le segnalazioni di reazioni avverse ai farmaci, ha registrato, da gennaio, cinque volte più dichiarazioni del normale».

 

«4000 segnalazioni per i primi quattro mesi dell’anno 2021… una cosa inaudita, scrive il Journal Toulousain, presso il Centro Regionale di Farmacovigilanza (CRPV) di Tolosa, che raccoglie le segnalazioni di reazioni avverse ai farmaci, prima di riferire le proprie osservazioni al Agenzia nazionale per la sicurezza dei medicinali (ANSM)».

 

«4000 segnalazioni per i primi quattro mesi dell’anno 2021… una cosa inaudita»

«”L’aumento è notevole, è cinque volte più dello scorso anno nello stesso periodo. Siamo già sopraffatti in tempi normali. Lì, tanto vale dire che lo siamo ancora di più e con mezzi costanti”, scherza il professor Jean-Louis Montastruc, direttore del CRPV e membro dell’Accademia Nazionale di Medicina. (…) Solitamente, la struttura annessa all’Ospedale universitario di Tolosa registra in media 2.100 dichiarazioni all’anno. Di cui una minima parte relativa ai vaccini convenzionali. È ovviamente la campagna di vaccinazione contro il COVID-19 ad essere all’origine di questo spettacolare aumento».

 

Tra i rapporti, il Centro di Tolosa elenca all’incirca gli stessi effetti collaterali delle altre regioni: «tra le gravi segnalazioni, si legge nell’articolo, il CRPV ha dovuto svolgere indagini su casi di emofilia, infarto, ipertensione arteriosa o addirittura paralisi facciale. “La grande novità specifica della campagna vaccinale, sono ovviamente i casi di trombosi venosa che hanno fatto molto parlare”, aggiunge l’esperto di farmacologia. (…) Essendo il più prescritto, il vaccino Pfizer è all’origine di una grande maggioranza di segnalazioni registrate, molto prima di AstraZeneca, poi Moderna e infine Janssen, l’ultimo dei vaccini autorizzati in Francia».

 

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