Geopolitica

La Crimea è Russia e lo è sempre stata: parla l’ex cancelliere tedesco Schröder

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In un’intervista al settimanale tedesco Stern, l’ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder ha sottolineato sulla questione della Crimea: «Pensare che il presidente ucraino Zelens’kyj riprenderà la Crimea con mezzi militari è assurdo. Ad eccezione della minoranza tartara, questa regione è russa. L’ex leader dello stato e del partito sovietico, Nikita Khrushchev, lo consegnò all’Ucraina, che a quel tempo faceva parte dell’Unione Sovietica».

 

Tali parole suonano come bestemmie nelle menti NATO: ci è capito di recente sentire in TV un parlamentare di Fratelli d’Italia suggerire che accontentarsi di cacciare Putin dalle zone prese con l’Operazione militare speciale di questi mesi non basta.

 

Per quanto riguarda il Donbass, Schröder ha detto che una soluzione lì è «più complicata» e che pensa a qualcosa come la formula di Minsk: «negli accordi di Minsk era previsto che il Donbass rimanesse parte dell’Ucraina, ma allo stesso tempo la Russia la minoranza dovrebbe avere più diritti. Ma gli ucraini hanno abolito anche il bilinguismo nel Donbass. Per questo è necessario trovare una soluzione prendendo a modello la Confederazione svizzera».

 

Il predecessore della Merkel, finito l’incarico pubblico, Schröder divenne uomo delle società che controllavano i gasdotti russo-tedeschi come Nord Stream – oltre che amico personale, a quanto si dice, di Vladimir Putin, che ha vissuto a lungo in Germania ed è perfettamente germanofono.

 

Come riportato da Renovatio 21, a maggio Schröder ha deciso di lasciare il suo posta alla Rosneft, compagnia petrolifera controllata per la maggioranza dal governo russo. La pressione politica su di lui, specie all’interno al suo partito, l’SPD (i socialdemocratici, cioè il PD tedesco) si era fatta parossistica.

 

Da settimana era partita nei suoi confronti una caccia alle streghe filorusse per portargli via ogni privilegio concessogli come ex cancelliere tedesco e persino per ridurre o tagliare la sua pensione ufficiale, nonché per espellerlo dal partito.

 

Come noto, il gasdotto Nord Stream lavora ora a bassissima intensità o è fermo del tutto per «manutenzioni».

 

Il gasdotto Nord Stream 2, al quale pure aveva lavorato lo Schröder, invece doveva inaugurare proprio nei primi mesi di questo 2022, coincidentalmente proprio con lo scatenarsi delle tensioni poi sfociate nell’Operazione Z.

 

 

 

 

 

Immagine di Olaf Kosinsky/Skillshare.eu via Wikimedia pubblicata si licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Germany (CC BY-SA 3.0 DE).

 

 

 

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