Economia

La Cina: le criptovalute sono il «più grande schema Ponzi della storia». Il Bitcoin scenderà a zero

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L’edizione del 26 giugno del Quotidiano del Popolo, il quotidiano del Partito Comunista Cinese, ha pubblicato un articolo di due dirigenti della Blockchain-based Service Network (BSN), Shan Zhiguang e He Yifan.

 

I due esperti in cripto e hanno avvertito che l’attuale tracollo del mercato delle criptovalute dai 3 trilioni di dollari  valutazione di mercato dello scorso novembre a meno del 1 trilione di oggi, è solo l’inizio.

 

«Una volta che si verificano vendite allo scoperto dannose, nessun successore, fondi limitati o modifiche alle politiche normative che influiscono sulla fiducia dei partecipanti o sulla determinazione dei ritardatari, questo farà crollare istantaneamente questo ciclo apparentemente squisito e il valore sarà zero», affermano nello scritto del Renmin Ribao.

 

Gli autori definiscono le criptovalute «il più grande schema Ponzi nella storia umana», sostenuto da comunità che «stanno provando ogni mezzo per far andare avanti la frode».

 

«Il Bitcoin non è altro che una stringa di codici digitali, e i suoi rendimenti derivano principalmente dall’acquisto basso e dalla vendita alta», scriveva un articolo del 22 giugno sul cinese Economic Daily riportato dal quotidiano hongkonhese South China Morning Post,.

 

«In futuro, una volta che la fiducia degli investitori crollerà o quando i Paesi sovrani dichiareranno illegale il Bitcoin, tornerà al suo valore originale, che è assolutamente privo di valore».

 

Le autorità cinesi hanno anche appena pubblicato un rapporto che documenta l’uso delle criptovalute nel riciclaggio di denaro della droga, inclusa la spiegazione che «la circolazione dei capitali della droga è estesa dai trasferimenti bancari online alle valute virtuali e alle monete di gioco».

 

Gran parte dei media finanziari occidentali si sono sentiti obbligati a coprire l’avvertimento cinese del prossimo crollo delle criptovalute.

 

Forbes, ad esempio, ha intitolato il suo articolo sull’argomento «”Verso lo zero”: la Cina emette un avviso sui prezzi dei bitcoin shock in mezzo a un enorme crollo delle criptovalute da 2 trilioni di dollari».

 

La CNBC ha riferito il 27 giugno: «Il presidente del Salvador e la Banca d’Inghilterra predicono un futuro brillante per Bitcoin; la Cina afferma che il Bitcoin si sta dirigendo verso lo zero».

 

Il vice governatore della Banca d’Inghilterra Jon Cunliffe ha dichiarato a Bloomberg: «Qualunque cosa accadrà nei prossimi mesi alle risorse crittografiche, mi aspetto che la tecnologia crittografica e la finanza continuino. Ha la possibilità di enormi efficienze e cambiamenti nella struttura del mercato».

 

E il presidente salvadoregno Nayib Bukele, che l’anno scorso ha reso El Salvador il primo paese a rendere il Bitcoin a corso legale, ha twittato che le persone dovrebbero «smetterla di guardare il grafico e godersi la vita»”, perché «è fiducioso che i prezzi si riprenderanno».

 

Come riportato i Paesi BRICS sembrano negli ultimi mesi aver preso una piega totalmente contraria alle criptovalute.

 

La Russia, dopo ripetuti avvertimenti (forse anche nel vicino Kazakistan, Paese fino a ieri crypto-friendly) ha imbrigliato il Bitcoin.

 

Anche l’India, per tramite di un alto funzionario della Banca Centrale del Paese, aveva usato per le cripto le stesse parole dei cinesi: «schema Ponzi» che «minaccia la sovranità finanziaria del Paese»

 

Lo stesso Biden a inizio mandato aveva promesso che avrebbe attaccato il Bitcoin., e di fatto poco dopo il governo USA ha dichiarato illegali alcuni NFT. Tuttavia, il capo della CIA aveva ammesso che l’agenzia di spionaggio stava «lavorando» sulle criptovalute.

 

Il miliardario Venture Capitalist americano, noto per le sue teorie eterodosse e i suoi investimenti azzecatissimi (Facebook, PayPal, SpaceX, Palantir) un anno fa avvertiva che il Bitcoin «potrebbe essere un’arma finanziaria cinese contro gli USA». Tuttavia, egli stesso, emerse, aveva investito cifre enormi nella criptovaluta.

 

 

 

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