Alimentazione

La carestia nel Nord di Gaza si sta diffondendo, afferma il direttore del Programma Alimentare Mondiale

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La direttrice esecutiva del Programma Alimentare Mondiale (WFP), Cindy McCain, ha dichiarato in un’intervista a «Meet the Press» che «c’è una carestia, una carestia in piena regola nel Nord, e si sta spostando verso sud».

 

L’intervistatrice Kristen Welker ha chiesto alla McCain di ripetere: «sta dicendo che c’è una carestia in piena regola nel nord di Gaza?»

 

«Sì, lo sto dicendo. Sì, lo sto dicendo».

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La McCain, vedova del noto falco neoconista americana, ha anche affermato che le sue parole non andavano prese come una «dichiarazione ufficiale» di carestia, che di solito viene fatta dalle Nazioni Unite insieme al Paese colpito.

 

Tuttavia la donna ha affermato che la valutazione è stata «basata su ciò che abbiamo visto e sperimentato sul campo. È orrore. È così difficile da guardare, ed è anche così difficile da ascoltare. Spero tanto che potremo ottenere un cessate il fuoco e iniziare a nutrire queste persone, soprattutto nel nord, in modo molto più rapido».

 

Nel pubblicare il suo rapporto sulla sicurezza alimentare il 18 marzo, che classificava l’insicurezza alimentare a Gaza dal dicembre 2023, il WFP ha definito la carestia: «c’è una carestia quando tre condizioni si uniscono in una specifica area geografica, sia una città, un villaggio, una città, anche un Paese (…) Almeno il 20%% della popolazione in quella particolare area si trova ad affrontare livelli estremi di fame» (…) Il 30% dei bambini nello stesso posto sono deperiti o troppo magri per la loro altezza (…) Il tasso di morte, o mortalità, è raddoppiato rispetto alla media, superando due decessi ogni 10.000 al giorno per gli adulti e quattro decessi ogni 10.000 al giorno per i bambini».

 

La panoramica del rapporto speciale del 18 marzo su Gaza specificava che «l’analisi acuta dell’insicurezza alimentare dell’IPC condotta nel dicembre 2023 ha messo in guardia dal rischio che la carestia possa verificarsi entro la fine del maggio 2024 se non si verificasse la cessazione immediata delle ostilità e l’accesso duraturo alla fornitura di forniture e servizi essenziali alla popolazione. Da allora, le condizioni necessarie per prevenire la carestia non sono state soddisfatte e le ultime prove confermano che la carestia è imminente nei governatorati settentrionali e si prevede che si verificherà in qualsiasi momento tra metà marzo e maggio 2024».

 

L’intervista della McCain a «Meet the Press» è stata pubblicata in anteprima sabato mattina 4 maggio sul New York Times e successivamente da altri media.

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L’articolo del Times, come il servizio della BBC, includeva un promemoria della dichiarazione del ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant dello scorso ottobre di un «assedio completo» di Gaza – «niente elettricità, niente cibo, niente acqua, niente carburante» – e riguardo al fatto che l’IDF aveva distrutto il porto di Gaza, ha bombardato le sue fattorie e ha limitato la pesca.

 

«L’intenzione di creare carestia è deliberata da parte di Israele, e la dichiarazione di McCain smentisce le recenti affermazioni del governo israeliano secondo cui sta portando aiuti a Gaza» scrive EIRN.

 

A fine marzo, un articolo dell’Associated Press che univa le crisi di Gaza e di Haiti affermava che non si trattava di disastri «naturali» ma il risultato di un fenomeno genocida provocato dall’uomo – una sorta di «fame artificiale».

 

Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa un rapporto delle Nazioni Unite che monitora la situazione ha parlato di «fame catastrofica» rilevando che circa 300.000 persone nel Nord di Gaza vivono in condizioni di carestia.

 

Alti funzionari delle Nazioni Unite hanno lanciato molteplici allarmi sulla situazione della fame nella Striscia di Gaza, specie per i più piccoli. A inizio marzo il ministero della Sanità palestinese a Gaza ha riferito che 15 bambini sono morti di fame in un unico ospedale, e le Nazioni Unite hanno affermato che la carestia è «quasi inevitabile» nel territorio.

 

Come noto, il 29 febbraio, le forze israeliane hanno aperto il fuoco sulla folla di palestinesi in attesa degli aiuti alimentari, causando un centinaio di morti.

 

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Immagine dell’11 ottobre 2023 di Palestinian News & Information Agency (Wafa) in contract with APAimages via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported; immagine modificata

 

 

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