Geopolitica

Kiev dichiara di aver sterminato l’esercito russo. Eccerto.

Pubblicato

il

L’esercito ucraino ha fornito interessantissimi numeri sulla guerra in corso in un post su Twitter.

 

Secondo Kiev, nei primi 100 giorni di guerra, 30.950 soldati russi sono stati uccisi, 210 aerei da combattimento, 175 elicotteri e 535 droni sono stati abbattuti e 1367 carri armati, 675 pezzi di artiglieria, 3.336 veicoli corazzati, 121 missili da crociera e 13 navi sono stati distrutti.

 

Per l’Ucraina, che pure avrebbe ammesso di avere ora difficoltà in Donbasso, sono cifre trionfali. Poiché il rapporto medio tra soldati uccisi e feriti in guerra è 1:3, l’esercito ucraino ha neutralizzato circa 90.000 soldati russi, quasi l’intera forza impiegata nell’Operazioni militare speciale Z.

 


Un osservatore americano ha commentato che ciò costituirebbe una delle più grandi vittorie negli annali della storia militare mondiale, ed è chiaramente degna di studio.

 

A titolo di confronto, si consideri che, durante la seconda guerra mondiale, quando il generale Friedrich Paulus cedette la sua sesta armata il 31 gennaio 1943 alle forze sovietiche a Stalingrado, ne rimasero 91.000 su 330.000. (Il numero era un po’ più piccolo perché includeva i resti della Quarta Armata di von Bock.)

 

Vale la pena di ricordare che la battaglia di Stalingrado durò oltre 13 mesi, dall’agosto 1942 al febbraio 1943. L’Ucraina è andata avanti per poco meno di 100 giorni. Quindi, il successo degli storici marescialli sovietici di Stalingrado Timoshenko e Chuikov impallidiscono rispetto all’impresa militare nell’Ucraina di Zelens’kyj, già doppiatore dell’orso Paddington e uomo che finge di suonare un pianoforte con il proprio pene.

 

È chiaro che siamo dalle parti del fantasma di Kiev, il mitico asso dell’aviazione che avrebbe distrutto diecine di Mig russi nelle prime ore della guerra. Una balla tenuta in piedi un po’, per poi ammettere che il fantasma di Kiev non esisteva, era un’invenzione della propaganda… come i martiri dell’Isola dei Serpenti, l’ecatombe del Teatro di Mariupol’, la storia della puerpera uccisa con il suo bambino,  i massacri indicati qua e là, mentre Zelens’kyj ringraziava Facebook per l’aiuto nello «spazio informativo» e un membro del primo team di negoziazione tra Ucraina e Russia veniva trucidato in strada a Kiev.

 

 

La cosa più triste: tutta la stampa occidentale a queste balle infami ci casca. Ci vuole cascare, ci deve cascare. Drogati, forzati alla propaganda dei ministeri dello Stato più povero d’Europa, sull’orlo del suo fallimento definitivo, che ha come unica caratteristica quella di essere usato come strumento sacrificale della politica antirussa dei padroni del vapore di NATO e USA.

 

 

 

Più popolari

Exit mobile version