Epidemie

Ivermectina, un nuovo studio trova un’efficacia del 92% nell’impedire la morte da COVID

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Un ampio studio sull’impatto dell’uso dell’ivermectina come profilassi per COVID-19 ha rilevato che i consumatori regolari del farmaco hanno sperimentato una riduzione della mortalità fino al 92% rispetto a coloro che non assumevano il farmaco premio Nobel.

 

Il ricercatore medico brasiliano Flavio A. Cadegiani ha anticipato su Twitter che il suo studio e d’origine ha mostrato un «effetto dose-risposta», cioè che «più ne usavi, più protezione avevi».

 

Il dottor Cadegiani ha osservato che le persone che usano ivermectina regolarmente ogni 15 giorni per almeno sei-otto settimane hanno avuto una riduzione della mortalità fino al 92%.

 

Come riportato da Renovatio 21, tra 2021 e 2022 il Cadegiani aveva condotto un precedente studio sul farmaco che ha valutato se il suo uso potesse avere un impatto sui tassi di infezione e mortalità da COVID-19.

 

Gli appelli degli scienziati a favore dell’uso dell’ivermetcina sono stati molteplici. L’epidemiologo Harvey Risch della Yale Medical School è stato tra scienziati e medici che avevano affermato in una testimonianza del Senato USA che migliaia di vite avrebbero potuto essere salvate se trattamenti come l’ivermectina e l’idrossiclorochina non fossero stati soppressi.

 

Tuttavia, la contrarietà dell’establishment fu totale, fino al grottesco caso dell’ente regolatore del farmaco americano, l’FDA, che insultò via Twitter coloro che assumevano il medicinale, definendolo «sverminatore di cavalli». Seguì una fake news secondo cui alcuni ospedali americani non potevano curare i feriti da arma da fuoco a causa del pronto soccorso intasato da persone che stavano male a causa dell’assunzione dell’ivermectina. La bufala fu scoperta, ma non prima che fosse condivisa da tutti i maggiori network TV del Paese.

 

Durante la pandemia, Twitter e altre piattaforme di social media hanno censurato la menzione positiva di ivermectina e idrossiclorochina nonostante le innumerevoli testimonianze e le dozzine di studi in tutto il mondo che dimostrano l’efficacia dei farmaci nel trattamento del COVID-19.

 

Per capire la magnitudine dell’insabbiamento riguardo l’ivermectina, Renovatio 21 ha condiviso un breve video inglese sottotitolato in italiano, di cui consigliamo la visione. La censura ha colpito anche il popolarissimo podcaster Joe Rogan.

 

Tuttavia, giudici e senati di stati americani hanno portato per legge la sanità alla possibilità di somministrare il farmaco ai pazienti.

 

Tutto questo mentre si registravano casi come quello di città del Messico, dove le morti per COVID sono crollate dopo la somministrazione massiva di ivermectina alla popolazione.

 

Come ha avuto a dire il dottor McCullough su vaccinazioni obbligatorie e probizione dell’ivermectina, potrebbe trattarsi di una «collusione globale» per «causare tutti i danni e le morti possibili».

 

 

 

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