Pensiero

Iperinflazione e vaccino: la grande razzia

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In pratica ci troviamo dinanzi alla più grande ondata inflattiva degli ultimi decenni.

 

Oggi abbiamo scritto ancora della Germania, uno dei Paesi che, assieme al nostro, sarà più sconvolto nei prossimi mesi: i prezzi alla produzione in Germania aumentati del 31%. Il costo dei beni alimentari al supermercato aumentato possibilmente del 20-50%.

 

In Italia abbiamo visto il fenomeno devastante delle bollette anche più che raddoppiate. Non sono poche le persone che conosco che hanno rateizzato, e che ti confidano, a bassa voce, che forse non possono più permettersi la casa o l’appartamento in cui vivono.

 

Nessuna crisi che possiamo ricordare ha potuto godere di una simile congiunzione di fattori. Lockdown pandemico biennale, collasso del sistema dei trasporti navali  mondiale, aumento sbalorditivo del costo della materie prime, crollo dell’agricoltura, guerra, sanzioni al più grande esportatore di energia e risorse del pianeta. Nessuna soluzione in vista. Neanche l’ombra: anzi, la demenza politica occidentale, che dalla mente senile di Biden si riversa giù giù sino ai nostri maggiordomi locali, sembra muoversi volontariamente verso il suo aggravamento.

 

Nessuno ha mai visto una cosa del genere. Se gli economisti, i giornalisti, i politici non vi dicono niente è perché non hanno capito, o se hanno capito, stanno facendo l’unica cosa che gli pare sensata: tacere ed arraffare lo stipendio. È proprio di questo che vorremmo qui scrivere: della razzia che stiamo vedendosi consumare sotto i nostri occhi a opera di coloro che ci hanno traditi.

 

La realtà è che non sono solo gli elementi della vita quotidiana (il cibo, il carburante, la bolletta) si sono impennati sino a prezzi proibitivi. A diventare molto più costose sono diventate, e diventeranno sempre più, le cose grandi.

 

Ad esempio, il mercato immobiliare. Negli USA, Paese piagato come e più di noi dallo tsunami inflattivo, gli investitori stanno correndo a mettere i soldi nel mattone. Qualcuno già dice che c’è una nuova bolla. Tutti però continuano a investire lì, quindi il settore sta volando.

 

Perché? Molto semplice, chi ha denaro comincia a capire che il dollaro disintegrerà tutto il suo valore – grazie alle sanzioni, l’harakiri economico dell’Occidente.

 

Con il dollaro che perde il suo ruolo di riserva monetaria mondiale, gli investitori corrono a convertire i loro danari in prodotti che possono mantenere il loro valore nel tempo. Ad esempio, case e palazzi. Ma anche qualsiasi altro bene tangible. Se lo puoi toccare, sembra essere il pensiero di fondo, avrà certamente più valore del dollaro.

 

Ecco perché qualsiasi cosa materiale, dal super-attico fino agli oggetti di consumo, è destinato a crescere di prezzo.

 

Non è un ragionamento esoterico. Tutti lo conoscono: quando stampi tanto danaro e lo metti in circolo (whatever it takes) è in genere quello che succede. La gente vuole liberarsi dei soldi che valgono meno, e comprano case.

 

USA o UE, dollaro o euro, le differenze sono poche. La meccanica è scientifica, universale.

 

Qualcuno può dire che i ministri delle Finanze occidentali, con l’aumento dei tassi di interesse o con qualsiasi altra cosa si vogliano inventare, possono aggiustare la situazione. Chi pensa così dimentica che sono gli stessi ad averci messo in questa situazione, e a questo punto, vedendo il disastro quotidiano delle sempre più impossibili, suicide sanzioni alla Russia, non è che sia evitabile il pensiero del dolo programmatico.

 

Va bene, ma ora cosa succederà? Semplice: ad un certo punto i consumatori non avranno soldi da spendere. E i prodotti, al contempo, diventeranno ancora più cari. Le tasse, giocoforza, aumenteranno con questa bolla, e colpiranno anche chi non ha comprato la casa, o la ha persa.

 

Il consumatore medio smetterà semplicemente di consumare. Ridurranno drasticamente ciò che acquistano. Ecco il crollo dei consumi, ecco la decrescita.

 

E quando il popolo non può più permettersi niente – aggiungete per soprammercato, magari, qualche problema alla filiera alimentare – cosa potrebbe succedere?

 

La fase successiva è il collasso del sistema. In che modalità, non sappiamo: magari in modo incruento, come uno di quei Paesi del Terzo Mondo che ha interiormente accettato la sperequazione sociale, l’oligarcato, l’ingiustizia e la fame.

 

Magari invece,  succedono altre cose. Più rapide e pericolose. Uno scenario di barbarie è dietro l’angolo, lo sappiamo.

 

Tuttavia non volevamo scrivere del collasso, ma di cosa stanno facendo coloro che abbiamo in plancia di comando, e perché.

 

Innanzitutto, sanno dove stiamo andando?

Sì, certo che lo sanno. Tutti. Guardateli: nessuno di essi, dal capo partito all’editorialista di grido, crede davvero nel Paese. E questo è evidente dal fatto che non hanno nessuna idea concreta per esso, nessuna vera innovazione da proporre, nessuna visione da condividere. La prova provata di quanto dico è la presenza di un semi-alieno a Palazzo Chigi, il tecnocrate Draghi, e tutta una palude intorno conservata con zelo da tutti i partiti che hanno rivotato il Mattarella.

 

Lo sanno da anni, da decenni, dove stiamo andando. Chi vive in zone come il Veneto lo ha potuto percepire da più di venti anni o forse perfino trenta anni: interi comparti produttivi, un tempo ricchissimi, venivano spazzati via da un anno all’altro, tra imprenditori suicidi e operai costretti a reinventarsi dimenticando la loro arte.

 

È stato l’effetto della Cina nell’Organizzazione Mondiale del Commercio, che qualcuno ha fatto generosamente entrare dando il via alla globalizzazione terminale, e cioè alla deindustrializzazione del Paese e al suo orrido impoverimento, alla distruzione della classe media.

 

Quindi, lo sanno, sì. Da decenni. Ma non hanno fatto niente. Anzi. Alcuni di essi, ci hanno venduti ulteriormente, liquidando quanto avevamo risparmiato. Ricordate le banche popolari, ad esempio? Ora potete osservare lo spettacolo dello Stato che ancora una volta versa miliardi ai Benetton.

 

No, non un progetto di rilancio, non una prospettiva concreta: nulla. Non hanno pensato a niente per uscire dalle sabbie mobili in cui già da lungo tempo eravamo finiti.

 

E quindi, cosa hanno fatto? Semplice: hanno continuato a fare girare i soldi, magari dove volevano loro, finché qualche moneta è ancora sul tavolo.

 

Eccoti i miliardi annui per mantenere gli immigrati africani a fare nulla (o meglio, talvolta, a delinquere).

 

Eccoti la pioggia di gettoni d’oro per le associazioni amiche, LGBT etc.

 

Eccoti il Superecobonus 110%: fiumi di milioni ad aziende inesistenti, e un bella fetta che finisce ai principali produttori dei pannelli solari, i cinesi.

 

Eccoti il bonus monopattino (incredibile), che pare essere stato assai sfruttato soprattutto dai mantenuti africani. Anche qui, una bella fetta, finisce, chissà perché, ai cinesi.

 

Eccoti le miliardate che finiscono a destra e a manca, in luoghi che nemmeno sappiamo, per manovre che non osiamo immaginare.

 

Il danaro sul tavolo deve essere fatto girare finché ce n’è. Perché lo sanno bene che prima o poi finirà.

 

Come possiamo definire questo atteggiamento? Razzìa, ad esempio. La realtà è che la gestione della barbarie (quella di cui parla l’ISIS nel suo manuale), per le nostre élite è iniziata prima ancora che la società sia collassata del tutto.

 

Sanno come finirà, quindi arraffano come possono.

 

E quando il danaro sul tavolo finirà? Non crediamo abbiano progetti concreti per la situazione. Al massimo hanno elaborato scenari individuali. Alcuni di loro hanno già piani B in altri Paesi, case all’estero, docenze in università straniere, etc.

 

Al momento, quindi, mentre dirottano le ultime sostanze prima che le aziende italiane vengano tutte uccise dalla carestia del gas, è meglio tenervi occupata la mente. Armi di distrazione di massa. La Russia! L’Ucraina! Slava Ucraini! Il virus! La nuova variante del virus! La transizione ecologica! Il cambiamento climatico! L’emergenza umanitaria! Il razzismo! L’omotransfobia!

 

Vi drogano. Vi narcotizzano. Mentre voi dormite, la razzia avanza. Fino a che non avrete niente.

 

Però tranquilli. Anche quello potrebbe essere programmato da qualcuno che vi vuole bene: «non avrete niente e sarete felici».

 

È il Vangelo secondo Davos, a cui si attaccheranno prima o poi anche quelli che al club non sono mai stati invitati

 

Cercheranno di farlo amare anche a voi, vi diranno che dovete amare la pozza di stagflazione dove annegherete. Vi diranno che il veleno che vi stanno dando (che vi ferisce, sterilizza, uccide) è un nettare meraviglioso.

 

Ora avete capito a cosa è servito sottomettervi con i vaccini. Hanno solo verificato quanto a fondo potevano andare con il saccheggio, e voi gli avete detto che siete pronti a farvi razziare anche il DNA, possono puntarvi una pistola giù giù sino al livello biomolecolare, e sparare, e portare via tutto. A noi va bene.

 

Abbiamo accettato la razzia biologica. Ora che continuino con quella economica è, in fondo, un dettaglio minore.

 

 

Roberto Dal Bosco

 

 

 

 

 

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