Persecuzioni

India, autorità contro orfanotrofio cattolico: perquisizioni, arresti botte ai sacerdoti

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Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

Nel mirino degli organismi per la protezione dell’infanzia – da tempo particolarmente «attivi» contro le istituzioni educative cristiane – ora è l’istituto di san Francesco che da oltre 150 anni opera a favore di bambini soli o con disabilità. Durante il raid profanata una chiesa, distrutti documenti e sequestrati cellulari e computer. Da almeno tre anni i vertici chiedono il riconoscimento delle attività, ignorate sentenze del tribunale. 

 

 

Ancora una storica realtà caritativa cattolica sotto attacco nel Madhya Pradesh, dove il vescovo di Jabalpur è già stato nelle settimane scorse a rischio arresto per accuse di truffa ed è in atto una ondata di ispezioni portata avanti dalla Commissione per la protezione dell’infanzia con l’obiettivo di colpirne le attività. Stavolta nel mirino della Ncpcr e del Child Welfare Committee (CWC) l’orfanotrofio di san Francesco, uno dei principali istituti del distretto di Sagar, che da 150 anni opera a favore dei bambini rimasti soli o per quelli con particolari esigenze o disabilità.

 

Nel raid dell’8 maggio scorso, denuncia ad AsiaNews padre Sabu Puthenpurackal, il centro «è stato perquisito» mentre agenti e funzionari hanno profanato una chiesa, malmenato e arrestato due sacerdoti poi rilasciati su cauzione, distrutto computer e saccheggiato un convento.

 

L’assalto delle autorità contro l’orfanotrofio, avvenuto senza alcun motivo o precedenti avvisaglie, è giunto il giorno precedente l’udienza presso l’Alta corte del Madhya Pradesh sulla richiesta di rinnovo della registrazione.

 

Un procedimento annoso, che dura ormai da tre anni con le istituzioni che ostacolano il riconoscimento delle attività e non hanno mai inviato risposta a dispetto delle numerose sollecitazioni avanzate dai vertici ecclesiastici.

 

La registrazione è «in sospeso» da almeno «tre anni» conferma padre Sabu.  «Dopo ripetute comunicazioni ai dipartimenti interessati per informazioni sul ritardo nella concessione della registrazione del rinnovo – prosegue – non è arrivata ancora nessuna risposta».

 

Al contempo sono emerse sempre più frequenti «false accuse» senza alcun «merito». Le autorità statali hanno tentato di prelevare i bambini una prima volta nel dicembre 2021, un abuso contro il quale «abbiamo presentato petizione» in tribunale e i giudici «hanno sentenziato a nostro favore» mantenendo «lo status quo».

 

Sulla vicenda si sarebbe dovuta tenere una nuova udienza nella giornata di ieri.

 

Tuttavia, nelle 24 ore precedenti il presidente NCPCR Priyank Kanoongo e alcuni membri della CWC sono entrati nell’orfanotrofio accompagnati dalla polizia e hanno cominciato a «ispezionare l’area, confiscando documenti in modo illegale» e senza alcun mandato.

 

Ignorando precedenti sentenze dei giudici «hanno saccheggiato i locali, distrutto file e computer, sequestrato documenti, cellulari e pc, perquisito le stanze e profanato l’altare della chiesa».

 

Quando i sacerdoti si sono opposti li hanno prima picchiati, poi arrestati. Quanto hanno fatto, conclude, è «illegale» e «oltraggioso».

 

 

 

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Immagine da AsiaNews.

 

 

 

 

 

 

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