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In Nuova Zelanda è possibile l’eutanasia dei pazienti COVID?

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Secondo il gruppo anti-eutanasia neozelandese DefendNZ, il ministero della Salute di Auckland ammette che i cittadini malati di COVID-19 «idonei all’eutanasia».

 

Il gruppo si batte per discutere «delle implicazioni che l’End of Life Choice Act avrà sulla società», cioè della legge sull’eutanasia implementata a seguito del referendum 2020 in Nuova Zelanda, detta anche per acronimo EOLCA.

 

«Nella nostra richiesta Official Information Act (OIA) abbiamo posto la seguente domanda» scrive DefendNZ.

 

«Un paziente gravemente ricoverato in ospedale con COVID-19 potrebbe essere idoneo al suicidio assistito o all’eutanasia ai sensi della legge se un operatore sanitario considerasse la sua prognosi inferiore a 6 mesi?» chiedevano gli attivisti.

 

La risposta del ministero della Salute neozelandese (MOH) al gruppo di attivisti è arrivata il 7 dicembre 2021:

 

Il ministero della Salute neozelandese: «L’idoneità è determinata caso per caso (…) In alcune circostanze una persona con COVID-19 può avere diritto alla morte assistita».

«Ci sono chiari criteri di ammissibilità per la morte assistita. Questi includono che una persona deve avere una malattia terminale che probabilmente porrà fine alla sua vita entro sei mesi».

 

«Una malattia terminale è molto spesso una malattia prolungata in cui il trattamento non è efficace. La legge EOLC afferma che l’idoneità è determinata dal medico curante (AMP) e dal medico indipendente» continua il ministero.

 

«L’idoneità è determinata caso per caso; pertanto, il Ministero non può rilasciare dichiarazioni definitive sugli aventi diritto. In alcune circostanze una persona con COVID-19 può avere diritto alla morte assistita».

 

Il nuovo disegno di legge prevede che il governo neozelandesi incentiva i medici con pagamenti intorno ai 1000 per ogni paziente sottoposto a eutanasia.

 

«È strano che un paese che ha cercato di proteggere i suoi cittadini chiudendo completamente da un virus da cui le persone possono riprendersi completamente… stia ora suggerendo che questi pazienti dovrebbero essere uccisi dai loro medici»

«I medici ricevono una tassa governativa di 1.000 dollari più le spese per ogni morte eutanasia che eseguono», scrive il Catholic Herald, aggiungendo che solo «96 dei 16.000 medici del Paese si sono offerti di partecipare, tuttavia, e tutti tranne uno dei 32 ospizi della nazione hanno indicato che non permetteranno l’eutanasia».

 

La baronessa Finlay di Llandaff, professoressa britannica di medicina palliativa, ha dichiarato all’Herald che l’EOLCA tradisce i principi fondamentali della bioetica.

 

«È strano che un paese che ha cercato di proteggere i suoi cittadini chiudendo completamente da un virus da cui le persone possono riprendersi completamente… stia ora suggerendo che questi pazienti dovrebbero essere uccisi dai loro medici», ha detto la baronessa Finlay. «Ribalta l’ethos della medicina».

 

«Non puoi davvero prevedere la morte al 100%. Quindi perché non supportarli mentre stanno morendo e lasciare la porta aperta nel caso si trovino nel gruppo che sfida ogni previsione e si riprende completamente?».

 

 

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