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In Canada sono arrivati i campi concentramento pandemici

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Mentre le voci sulla creazione di campi di detenzione pandemici si stanno rincorrendo in vari Paesi – dalla Germania a, recentemente, l’Italia – il Canada sembra essere già avanti sul ruolino di marcia.

 

Tucker Carlson, giornalista dell’emittente televisiva USA Fox News, ha denunciato l’uso da parte del Canada di «strutture designate» dove obbligatoriamente sono messi tutti i viaggiatori. Carlson ha chiamato  queste strutture «campi di internamento».

 

«Il Canada ha compiuto un passo drammatico verso un pericoloso autoritarismo»

«E se il tuo vicino di casa improvvisamente diventa pericolosamente pazzo e inizia a tenere in ostaggio le persone in casa sua?» è l’analogia geopolitica spinta da Carlson. Se il Canada dà di matto, cosa dovrebbero fare gli USA?

 

«Il Canada, il territorio direttamente sul nostro nord e il nostro più grande partner commerciale, con il quale condividiamo il confine internazionale più lungo, ha compiuto un passo drammatico verso un pericoloso autoritarismo», sostiene l’anchorma.

 

«Sì, il Canada». Il Paese generoso e prospero, e tranquillo sino alla noia. Lo spettro del nuovo biototalitarismo in Canada è ora fortissimo, e ben visibile.

 

«Se i risultati del test sono positivi, dovrai metterti immediatamente in quarantena presso le strutture governative designate.  Non è facoltativo»

Carlson si riferiva alla politica del governo progressista per quanto riguarda i residenti canadesi di ritorno dall’estero che risultano positivi al coronavirus. Lunedì scorso, il primo ministro Justin Trudeau ha consegnato un messaggio alla nazione chiedendo ai canadesi di annullare qualsiasi programma di vacanza e dicendo loro cosa aspettarsi quando tornano da un viaggio necessario.

 

«Se stai tornando nel Paese, dovrai mostrare un risultato negativo del test PCR prima di salire a bordo – ha detto Trudeau – Quando atterri dovrai fare un altro test PCR. Dovrai quindi aspettare in un hotel approvato, e a tue spese, affinché i tuoi risultati escano».

 

«Se i risultati sono negativi per COVID-19, puoi tornare a casa e completare lì la quarantena obbligatoria», ha aggiunto il premier figlio di Pierre Trudeau.

 

«La politica di internamento di Trudeau è in vigore dal mese scorso e, per quanto ne sappiamo, nessuna delle principali reti di notizie statunitensi ne ha parlato.  Nemmeno il nostro Dipartimento di Stato USA, che normalmente sembra esistere per fare commenti scontenti sulle violazioni dei diritti umani in tutto il mondo»

Tuttavia, è stata la parte successiva del messaggio che ha ispirato i timori di Carlson per i diritti umani fondamentali dei canadesi.

 

«Se i risultati del test sono positivi, dovrai metterti immediatamente in quarantena presso le strutture governative designate.  Non è facoltativo», ha avvertito Trudeau.

 

In risposta, Carlson ha detto che «le strutture governative designate» in altri Paesi sarebbero state immediatamente considerate «campi di internamento».

 

«La politica di internamento di Trudeau è in vigore dal mese scorso e, per quanto ne sappiamo, nessuna delle principali reti di notizie statunitensi ne ha parlato – ha detto il conduttore di Fox – Nemmeno il nostro Dipartimento di Stato, che normalmente sembra esistere per fare commenti scontenti sulle violazioni dei diritti umani in tutto il mondo».

 

«Improvvisamente, il Canada è un palese violatore dei diritti umani più elementari. Se fallisci un test COVID, ti rinchiuderanno senza appello».

 

«Improvvisamente, il Canada è un palese violatore dei diritti umani più elementari. Se fallisci un test COVID, ti rinchiuderanno senza appello»

Inoltre, chiunque cerchi  di evitare di essere trattenuto in un «centro di internamento governativo» rischia una multa di un milione di dollari e tre anni di prigione.

 

Carlson ha quindi descritto le condizioni antigeniche in cui vengono trattenuti i canadesi quando sono testati «positivi» per il COVID-19: carenza di cibo e acqua , porte senza serrature,  persino casi di violenza sessuale . Ha citato l’uomo d’affari canadese Mitch Beaulieu, il cui racconto della sua collocazione in una struttura governativa designata suonava, ha detto Carlson, come un rapimento.

 

Il commentatore di Fox News ha anche denunciato l’atteggiamento della Canadian Broadcasting Corporation (CBC), la TV pubblica totalmente sottomessa agli ordini del governo di Ottawa, che va ripetendo ai propri ascoltatori che i canadesi non dovrebbero credere alla «disinformazione» sui campi di internamento.

 

«La CBC ha assicurato ai canadesi che il governo sta preparando siti di quarantena volontaria –ha riferito Carlson – Sì, volontari nel senso che sono obbligatori».

 

Ricordiamo che il bizzarro Trudeau, che è peraltro sospettato di essere il figlio biologico non del padre anche lui premier Pierre ma di Fidel Castro, è stato registrato in una videoconferenza diplomatica privata mentre tesse le lodi del Grande Reset.

 

Sarà il caso di spolverare anche qui da noi capolavori politico-semantici come l’«obbligo flessibile» di cui cianciarono Di Maio, la Grillo e compagni quando si trattò di tradire completamente l’elettorato lasciando intatto l’obbligo vaccinale della legge Lorenzin (2017) che in campagna elettorale avevano deciso avrebbero abolito.

 

Tornando al Canada, chi segue Renovatio 21 sa che non si tratta in alcun modo di novità: ancora la scorsa estate, le autorità di Quebec City avevano annunciato che avrebbero i cittadini «non cooperativi» in strutture per il coronavirus, la cui posizione rimaneva segreta.

In Canada l’idea di questi campi di concentramento pandemici era già stata ventilata dieci anni fa, con i responsabili sanitari nazionali a parlarne come di una possibilità reale.

 

In Canada l’idea di questi campi di concentramento pandemici era già stata ventilata dieci anni fa, con i responsabili sanitari nazionali a parlarne come di una possibilità reale

Un documentario già allora mostrava il piano, che includeva anche l’uso di braccialetti elettronici.

 

La signora  che vedete intervistata, la dottoressa Theresa Tam, è passata dall’essere direttrice generale del Centro Canadese per la Preparazione e Risposta alle Emergenze a Chief Public Officer of Canada: è, quindi, a capo dell’intero  sistema sanitario canadese.

 

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