Economia

In arrivo l’ondata di insolvenze dei «prestiti spazzatura» USA

Pubblicato

il

La bolla dei «junk loan», i «prestiti spazzatura» – che qualcuno calcola nella cifra di 1,4 trilioni di dollari – sta assistendo a un forte aumento delle insolvenze nel corso del 2023 a causa dell’aumento dei tassi di interesse.

 

Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha appena annunciato che i tassi di interesse continueranno a salire: «quasi tutti i partecipanti al FOMC [Federal Open Market Committee, un organismo della Federal Reserve incaricato di sorvegliare le operazioni di mercato aperto negli Stati Uniti, ndr] si aspettano che sarà opportuno aumentare ulteriormente i tassi di interesse entro la fine dell’anno», ha affermato nelle osservazioni preparate per la Camera del Comitato dei Rappresentanti per i Servizi Finanziari.

 

I junk loan sono prestiti a «società rischiose con costi di indebitamento «fluttuanti», ha spiegato il Financial Times in un articolo del 13 giugno, e questo è «un mercato che è una fonte fondamentale di finanziamento per molte aziende».

 

«Gli analisti bancari e le agenzie di rating si aspettano che le insolvenze aumentino ulteriormente man mano che le aspettative del mercato si spostano su tassi di interesse che rimangono più alti più a lungo e si avvertono gli effetti ritardati dei successivi aumenti dei tassi», spiega FT.

 

«Ci sono state 18 insolvenze sul debito nel mercato dei prestiti degli Stati Uniti tra il 1° gennaio e la fine di maggio per un totale di 21 miliardi di dollari, un numero e un valore totale superiore a quello dell’intero 2021 e 2022 messi insieme, secondo un’analisi dei dati di Goldman Sachs da PitchBook (…) I fallimenti sottolineano la pressione esercitata sulle società a basso rating con grandi mucchi di debiti mentre sopportano il peso maggiore della politica monetaria più restrittiva della banca centrale degli Stati Uniti per frenare l’inflazione elevata».

 

Parte del problema, aggiunge FT, è che «molte società con rating “spazzatura” si sono caricate di prestiti leveraged – debito con costi di prestito variabili che si muovono con i tassi di interesse prevalenti – quando la Fed ha tagliato i tassi vicino allo zero al picco della crisi COVID. L’emissione è quasi raddoppiata tra il 2019 e il 2021 a 615 miliardi di dollari (…) “Ci stiamo preparando per un ciclo di default piuttosto significativo”, ha affermato Steve Caprio, responsabile della strategia di credito europea e statunitense presso Deutsche Bank».

 

La crisi finanziaria americana sta ridisegnando il profilo del credito in USA, con le grandi banche che divoreranno quelle piccole, in modo non dissimile, a ben pensarci, da quanto visto fare circa dieci anni fa con le banche popolari italiane.

 

Come ripetuto da Renovatio 21, l’esito di ogni collasso economico – bancario, finanziario, fiscale, criptovalutario – a questo punto non può che essere teso verso il Reset economico che costituiranno le monete digitali di Stato, le cosiddette CBDC, che saranno emesse, appunto, da Fed e dalle altre Banche Centrali.

 

 

 

 

 

 

 

Immagine di Pubblico Dominio CC0 via Wikimedia.

 

 

 

Più popolari

Exit mobile version