Geopolitica

Impazzano i video dei party estivi in Ucraina

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In rete emergono, con tutta la paradossale forza del caso, video di feste estive in varie località dell’Ucraina, un Paese in guerra che viene descritto come bisognoso di continui aiuti a causa dell’attacco russo.

 

La quantità di filmati festaioli arrivati sui social è tale che anche il vertice visibile di Kiev si è mosso per arginare il fenomeno: il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha criticato le gozzoviglie estive dei cittadini, che di fatto minano terribilmente (un’immagine vale mille parole, si dice) la narrativa secondo cui l’Ucraina è nella battaglia per la sua sopravvivenza contro la Russia.

 

Lo Zelens’kyj a inizio settimana ha rilasciato una dichiarazione in cui condanna i cittadini ucraini che compromettono i suoi sforzi per ottenere un maggiore sostegno finanziario dal governo degli Stati Uniti e da altri alleati.

 

«Siamo in guerra», ha tuonato l’ex attore comico. «Quelli che non combattono al fronte, dovrebbero aiutare quelli che combattono! Non seduti nei bar o nei club, o delirando per le strade».

 

Visto il volume della musica techno a palla, non è detto che gli ucraini sentano la ramanzina del loro presidente.

 

 

 

 

 

 

 

 

C’è da notare il fenomeno che su Twitter, ora detto X, abbondano i «Community Notes» (cioè, la risposta di Elon Musk ai fact-checking) sotto questi video, con motivazioni insensate o ridicole per cercare di negare la questione.

 

Un video caricato dall’utente Dom Lucre ha ricevuto una casella informativa «Community Note», non perché il suo video contenesse informazioni errate, ma perché Kiev è lontana dal luogo in cui si sta combattendo la guerra.

 

«Kyiv è a circa 500 km miglia dalla linea del fronte attiva più vicina – lungi dall’essere «dilaniata dalla guerra» – anche se ci sono allerte di raid aerei notturni a causa di attacchi», afferma la Community Note, aggiungendo: «Filmati di persone che cercano di vivere una vita normale sono spesso usati dai filo-russi per scoraggiare gli aiuti occidentali».

 

 

Nonostante il lavoro dei nuovi mestatori del fact-checking, il fenomeno della bella vita degli ucraini sotto i missili è stato notato anche da grandi media mainstream, come dimostra questo servizio della CBS.

 

 

L’effetto più devastante questi video lo hanno avuto in concomitanza con il catastrofico incendio di Maui, alle Hawaii, che ha distrutto un’intera cittadina, Lahaina.

 

La differenza tra i miliardi per gli ucraini in festa e i 700 dollari alle famiglie hawaiane costrette a buttarsi in acqua per sfuggire alle fiamme che hanno divorato le loro case ha sconvolto molti utenti dei social.

 

 

Non mancano, tuttavia, anche i paragoni con la situazione delle città americane, piagate dalla miseria e dalla disperazione di homeless e drogati.

 

 

Negli scorsi giorni il Segretario di Stato americano Anthony Blinken ha invitato il Congresso a inviare altri 24,1 miliardi di dollari a sostegno dell’Ucraina, portando gli aiuti a Kiev oltre i 130 miliardi.

 

In un anno, è stato calcolato, la cifra sborsata dal contribuente americano per l’Ucraina potrebbe superare quella tirata fuori in 20 anni di guerra in Afghanistan.

 

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

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