Protesta

Immagini dalla protesta del 23 ottobre: piazze e strade stracolme

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Nonostante il flop di Trieste, dove la protesta di popolo è stata enigmaticamente disinnescata dagli stessi che hanno ottenuto un colloquio con un ministro, le piazze lo scoro sabato hanno visto un’esplosione di partecipazione.

 

Probabilmente grazie alla mossa repressiva del governo, oltre che all’obbligo vaccinatorio che pende come una spada di Damocle su ogni lavoratore, i numeri della protesta sono divenuti perfino superiori a quelli dello scorso luglio.

 

Milano si conferma la città più calda d’Italia


Il blocco in Piazza 5 giornate, dove sì combatté per la nascita di uno Stato italiano basato su idee liberali, è una bella nemesi storica: ora lo Stato italiano «liberale» interpreta il ruolo che fu delle truppe austriache.

Altro luogo storico riempito dalla folla: Piazzale Loreto

 

Immagini disturbanti da via Corridoni, dove le forze dell’ordine portano via un manifestante che pare perdere i sensi.

 

Secondo quanto riportato, una parte dei manifestanti voleva raggiungere la sede della CGIL, che era difesa da una cintura umana di uomini massicci sul cui datore di lavoro ci stiamo interrogando (sono certamente operai o partite IVA fan dei sindacati, che per imperativo morale hanno deciso di passare il sabato andando a proteggere un grande baluardo di libertà, giustizia e democrazia del nostro Paese).

 

«Mai più fascismi». scrive il costoso striscione affisso fuori dal palazzo CGIL. A difendere striscione e sindacalisti ci sono uomini con i manganelli. Ulteriore nemesi storica. Davvero una dopo l’altra, nemesi storiche a go-go.

Ma anche le altre città d’Italia non sono state a casa.

 

Livorno

 

Padova

 

Bologna

 

Torino

 

Reggio Emilia

 

Verona

 

Messina

 

Roma

 

Vicenza

 

Trento

 

Parma

 

Firenze

 

Cagliari


Palermo


Genova


 

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