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Imbarazzo a Vilnius: i leader NATO irritati dai capricci di Zelens’kyj

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La testata americana Bloomberg ha pubblicato un corrosivo affresco del dietro le quinte del summit NATO di Vilnius, dove pare che tra i leader dei Paesi del Patto Atlantico sia serpeggiata una crescente frustrazione nei confronti dei comportamenti del presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj.

 

In molti si sarebbero indispettiti dopo la scenata fatta dall’attore divenuto presidente quando gli è stato detto che l’adesione di Kiev alla NATO non è cosa fatta. Zelens’kyj aveva definito la posizione della NATO come «debole» e «assurda».

 

«Sembra che non ci sia né la volontà di invitare l’Ucraina alla NATO né di renderla un membro dell’alleanza» aveva scritto lo Zelens’kyj nella dichiarazione pubblicata su Twitter e Telegram, dicendo che un tale risultato «senza precedenti e assurdo» lascia un’opportunità per fare in modo che l’adesione dell’Ucraina alla NATO offra una fiche commerciale in potenziali negoziati con la Russia. «Per la Russia, questo significa motivazione per continuare il suo terrore. L’incertezza è debolezza».

 

 

Qualcuno quindi avrebbe definito il comportamento di Zelens’kyj come un «fare i capricci».

 

L’acido tweet che l’ucraino ha pubblicato in inglese mentre era in viaggio verso la Lituania ha messo in luce crepe nell’alleanza, scrive Bloomberg,

 

Secondo Bloomberg, lo «sfogo» avrebbe «irritato i partner che hanno incanalato miliardi di dollari di armi e aiuti nella difesa dell’Ucraina contro l’invasione russa: gli Stati Uniti non avevano ricevuto alcun avvertimento prima che Zelens’kyj scatenasse il suo attacco sui social media».

 

Sono partiti così in rete vari meme sul fallimento ucraino a Vilnius, con il presidente ucraino ignorato dai leader NATO che gli danno le spalle.

 

Eccezionale la didascalia del sito satirico Babylon Bee: «Uomo imbarazzato poteva giurare che nell’invito c’era scritto “festa in costume”»

 

 

Bloomberg aggiunge vari dettagli della debacle: «a cena a Vilnius, con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden tornato nel suo hotel, gli altri leader hanno consegnato un messaggio chiaro a Zelens’kyj, secondo una persona che era presente. Devi calmarti e guardare il pacchetto completo, è stato detto a Zelens’kyj».

 

«Dopo tutto, gli era stato dato un rinnovato impegno per un’eventuale adesione e nuove garanzie di sicurezza dal Gruppo dei Sette Nazioni» scrive la testata economica di Nuova York.

 

L’irritazione, comunque, è stata ben esplicitata.

 

«”Che ci piaccia o no, la gente vuole vedere gratitudine”, ha detto ai giornalisti il ​​​​mattino seguente il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace. “Stai convincendo i paesi a rinunciare alle loro scorte” di armi e munizioni, ha aggiunto».

 

I falchi, insomma, a Vilnius avrebbero perso il giro.

 

Bloomberg rivela a sorpresa che «fondamentalmente, sono stati gli Stati Uniti e la Germania a insistere per ridurre l’impegno per l’adesione dell’Ucraina all’alleanza. Le prime bozze del comunicato offrivano un percorso più chiaro per l’adesione dell’Ucraina, ma Biden e il cancelliere Olaf Scholz erano cauti riguardo all’andare troppo oltre».

 

«I loro team hanno chiesto cambiamenti negli ultimi giorni prima del vertice, sconvolgendo molte altre nazioni europee, così come gli ucraini». In effetti Biden in un’intervista alla CNN all’inizio della settimana ha confessato l’ovvio: che l’ammissione dell’Ucraina nella NATO con la guerra ancora in corso scatenerebbe automaticamente la guerra tra potenze dotate di armi nucleari – uno scenario apocalittico della terza guerra mondiale.

 

Quindi l’Occidente ora sta dicendo a Kiev: fermati e basta?

 

Lo Zelens’kyj, ad ogni modo, ieri sembrava aver recepito il messaggio, quando il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha assunto un tono più conciliante.

 

Il presidente ucraino ha dichiarato in una conferenza stampa congiunta con il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg che l’Ucraina ha già fatto molta strada nell’interoperabilità con l’organizzazione e ha elogiato la decisione della NATO di rimuovere la necessità di un passaggio procedurale – affinché l’Ucraina abbia un piano d’azione per l’adesione al blocco atlantico.

 

La situazione è sfuggita di mano al tracotante Zelens’kyj al punto che perfino il vegliardo presidente americano lo ha interrotto e canzonato.

 

«Quanto tempo dopo la guerra vorreste essere nella NATO?» chiede il giornalista all’ucraino.

 

«Un’ora e venti minuti!» risponde Biden interrompendo Zelens’kyj.

 

 

In sintesi, come ha scritto il New York Times «la NATO ha dichiarato martedì che l’Ucraina sarebbe stata invitata ad aderire all’alleanza, ma non ha detto come o quando, deludendo il suo presidente ma riflettendo la determinazione del presidente Biden e altri leader di non essere trascinati direttamente nella guerra dell’Ucraina con la Russia».

 

«Bene. Il piccolo comico sembra deluso. Come se l’intera commedia non fosse stata ovvia fin dall’inizio» scrive il blog Moon of Alabama. «Dal 2008 l’Ucraina doveva essere usata come strumento per tormentare la Russia. Per il resto è di scarso valore. Finirà come uno straccio scartato mentre la NATO, alla fine, riconoscerà nuovamente la Federazione Russa come la superpotenza che è. La NATO dovrà imparare di nuovo ad ascoltarla e a negoziare con essa».

 

«Ora aspettiamo e vediamo cosa farà la caduta della NATO al morale e alle motivazioni dell’esercito e del popolo ucraino» continua il sito.

 

L’investitore David Sacks, che recentemente ha avuto parole intelligenti di analisi del conflitto, ha scritto su Twitter che «nonostante i migliori sforzi di Biden per dare una faccia felice, Vilnius sarà ricordata come il vertice della NATO in cui le tensioni sono scoppiate. Zelensky ha denunciato la politica di ammissione dell’Alleanza come “assurda” e irrispettosa».

 

«Il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace ha rimproverato Zelensky per ingratitudine. Lindsey Graham ha attaccato l’amministrazione Biden per debolezza. Ben Hodges ha criticato Jake Sullivan per mancanza di “coraggio strategico”»

 

 

«L’ottica è stata ancora più dura delle parole, con le élite della NATO che voltavano le spalle a uno Zelens’kyj frustrato. L’assicurazione di Biden che Zelens’kyj è “bloccato” con gli Stati Uniti può essere un freddo conforto per entrambe le nazioni ora che la controffensiva ucraina non è riuscita a soddisfare le aspettative, enormi quantità di costose armature occidentali giacciono in rovina fumanti sul campo di battaglia, le vittime ucraine sono orribili e gli Stati Uniti hanno esaurito i proiettili di artiglieria da 155 mm da dare, costringendo l’America a degradarsi inviando bombe a grappolo».

 

«Lo sforzo bellico è sempre più un caos e il Partito della Guerra sta iniziando a rivoltarsi l’uno contro l’altro».

 

È iniziato, grazie ai capricci di Zelens’kyj, il declino visibile del Patto Atlantico?

 

 

 

 

 

Immagini screenshot da YouTube

 

 

 

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