Civiltà

Il vero obiettivo del virus. I «normalizzatori» non possono comprenderlo

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Le nuove misure che si appresta ad approvare il governo in vista del Natale, con minacce di chiusura e di Italia in zona rossa per i giorni festivi e pre-festivi, forniscono un quadro già da tempo collaudato di quelli che paiono effettivamente essere i reali obiettivi dell’era COVID.

 

Soffermandosi un attimo a pensare all’anno ormai giunto al termine, non si può non far caso a due periodi particolarmente significativi: la Pasqua caduta ad aprile — precisamente il 12 aprile — e il Natale ormai alle porte. Ben sappiamo che, per i cattolici ed in generale per tutto l’Occidente, queste due ricorrenze sono le più importanti di tutto l’anno, in particolare dal punto di vista spirituale. Vero è che la propensione con la quale queste due importanti solennità vengono vissute dai più lascia al quanto a desiderare, tuttavia ciò non toglie che il loro carattere di Festa religiosa abbia ancora un ruolo importante nell’attuale società (per quanto decaduta) ed in particolare in Italia. 

 

Non possiamo dimenticare che la Pasqua di aprile fummo costretti a viverla barricati in casa: senza Messa, senza Settimana Santa e senza Mercoledì delle Ceneri

Ebbene, non possiamo dimenticare che la Pasqua di aprile fummo costretti a viverla barricati in casa: senza Messa, senza Settimana Santa e senza Mercoledì delle Ceneri. 

 

La stessa situazione sta per ripetersi ora, caso strano, con il rischio di un’eventuale zona rossa estesa a tutto lo Stivale che comporterebbe una sorta di impossibilità pragmatica di partecipare alla Messa di Natale.

 

La sottomissione di molta parte della neo-chiesa subito obbediente alla richiesta di anticipare la Messa di mezzanotte ad un orario pomeridiano o tardo pomeridiano, tradendo così una bimillenaria tradizione, conferma la palese corresponsabilità, nel tentativo di abbattere i cardini della religione cristiana attraverso la soppressione del culto pubblico. 

 

La zona rossa ha risucchiato la Pasqua e ora risucchia il Natale, la Nascita e la Resurrezione di Gesù Cristo

Perché d’altronde pensateci: la zona rossa ha risucchiato la Pasqua e ora risucchia il Natale, la Nascita e la Resurrezione di Gesù Cristo. 

 

Il fine dei fautori del Great Reset, quello per cui tanti «normalizzatori» non si scandalizzano quasi fosse un’invenzione dei beceri complottisti, è davvero quello di scardinare l’economica, di distruggere la classe sociale, di controllare le masse? 

 

Il culto deve scomparire, i Sacramenti e la Messa sono i veri muri da abbattere

Certo, lo è, perché per annientare una civiltà bisogna creare il disordine, far trionfare le forze del caos, irrompere con violenza fra le fenditure delle muraglie di tutto lo scibile umano. Questi, però, non sono che i contorni — per quanto importanti — del vero obiettivo finale: cercare di distruggere la Religione, rendendola un di più di cui si può senza dubbio fare a meno, un prodotto da assaggiare in pillole via streaming e magari, perché no, distribuendo la Comunione via posta telematica. 

 

Il culto deve scomparire, i Sacramenti e la Messa sono i veri muri da abbattere. Padre Pio da Pietralcina diceva che «il mondo potrebbe pure sussistere senza il sole, ma non senza la Santa Messa» e questo, i poteri forti che muovono le pedine della politica e delle istituzioni a loro piacimento, oltreché il gregge delle masse, lo sanno bene e a motivo di ciò agiscono di conseguenza. 

 

Padre Pio da Pietralcina diceva che «il mondo potrebbe pure sussistere senza il sole, ma non senza la Santa Messa» e questo, i poteri forti  lo sanno bene

I negozi, i bar, gli spazi aggregativi in questi giorni sono rimasti aperti. Le persone si sono accalcate, si sono ritrovate per le piazze, per i negozi, per le strade, tutti mascherati con la convinzione di essere così salvi dal terribile virus che funziona a fasce orarie ed osservando il coprifuoco.

 

L’economia — dicono — nei giorni prima del Natale è stata preservata. Ma a pagarne le conseguenze sarà il Natale, con tutto quel poco che di religioso ne era rimasto. Il Festeggiato non deve più esistere, deve scomparire. Qualcuno, tipo il ministro Boccia, ha pure detto che può tranquillamente nascere qualche ora prima.

 

Non pretendiamo che i presunti cattolici normalisti già in lizza per il vaccino seguano, comprendano e persino approvino questo ragionamento. Speriamo però che coloro i quali ancora hanno onestà intellettuale possano riflettere su questa situazione, che è, oggettivamente, chiarissima.

Il COVID-19 è diventato il facile pretesto per annichilire gli ultimi uomini, renderli amorfi grazie alla paura instillata nei loro cuori deboli e poco virili

 

Il COVID-19 è diventato il facile pretesto per annichilire gli ultimi uomini, renderli amorfi grazie alla paura instillata nei loro cuori deboli e poco virili, oramai incapaci di combattere fuori dalla propria comfort-zone, dove tutto è, appunto, comodo, semplice, allineato a ciò che viene ordinato dall’alto delle istituzioni che tutto sanno e di tutto ben si occupano. 

 

«La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove» (Ef. 6, 11-13)

 

 

Cristiano Lugli 

 

 

 

 

 

Immagine di Monika Schiefer via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-NC-SA 2.0)

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