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Il vaccino potrebbe uccidervi o farvi diventare impotenti, dice leader politico indiano

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Sabato scorso Ashutosh Sinha, leader del Partito Samajwadi (un partito socialdemocratico fortemente radicato nello Stato indiano dell’Uttar Pradesh)  ha affermato che le persone temono che il vaccino COVID-19 possa renderle impotenti. Sinha ha anche sostenuto il capo del partito Akhilesh Yadav dopo che quest’ultimo aveva detto che non sarebbe stato vaccinato contro il COVID-19.

 

All’inizio della giornata, Yadav aveva detto che per ora non si vaccinerà contro il coronavirus poiché «non ci si può fidare del governo BJP» (il partito induista ora stabilmente al potere a Nuova Delhi).

 

«Domani, la gente dirà che il vaccino è stato somministrato per uccidere / diminuire la popolazione. Puoi persino diventare impotente, tutto può succedere» Ashutosh Sinha, leader del Partito Samajwadi

«Se l’onorevole Akhilesh Yadav ha detto questo, allora ci sarà qualcosa di grave. Non crediamo nella macchina del governo. Lo ha detto sulla base dei fatti. Se non si sta vaccinando, allora penso che il vaccino COVID-19 potrebbe contenere qualcosa che può causare danni».

 

Sinha ha proseguito quindi con frasi che riportate dai giornali di tutto il mondo:

 

«Domani, la gente dirà che il vaccino è stato somministrato per uccidere / diminuire la popolazione. Puoi persino diventare impotente, tutto può succedere».

 

Questioni riguardo ai rischi per la fertilità (e quindi, per i numeri della popolazione) li ha espressi persino un ex capo scientifico di Pfizer, il dottor Yeadon

Quanto accenna è particolarmente interessante, sia pur con beneficio di fantasia, l’onorevole Sinha. Perché, questioni riguardo ai rischi per la fertilità (e quindi, per i numeri della popolazione) li ha espressi persino un ex capo scientifico di Pfizer, il dottor Michael Yeadon.

 

L’India, come sanno i lettori di Renovatio 21, viene da anni di oscuri programmi transnazionali di sterilizzazione delle donne più povere, oltre che dai danni mostruosi cagionati dalle campagne vaccinali dei Gates, oggetto di polemiche e di denunce .

Indiani, ricordiamo en passant, sono anche gli studiosi della possibilità di sviluppare vaccini sterilizzanti.

 

Domenica scorsa, l’India ha approvato formalmente l’uso di emergenza dei vaccini sviluppati da Oxford-Astra Zeneca e da un’azienda nazionale chiamata Bharat Biotech.

 

Ciò che letteralmente suggerisce Sinha è anche assai ironico, visto che la citata disfunzione erettile sarebbe scatenata in un momento in cui l’alternativa al vaccino AstraZeneca è fornita dalla casa farmaceutica cui si deve il Viagra, Pfizer… Di fatto, quella di Sinha potrebbe essere una boutade, come l’ipotesi del presidente brasiliano Bolsonaro della trasformazione dei vaccinati  in caimani jacaré.

Assai ironico che la citata disfunzione erettile sarebbe scatenata in un momento in cui l’alternativa al vaccino in uso in India è fornita dalla casa farmaceutica cui si deve il Viagra

 

Le voci sui vaccini messe in circolo dai politici sono divenute a tal punto preoccupanti che il responsabile del controllo dei farmaci del Paese, il dottor Venugopal G. Somani, ha dovuto uscire sui media per rassicurare il pubblico che i vaccini sarebbero sicuri.

 

Somani ha detto che l’agenzia sanitaria «non approverà mai nulla se c’è anche il minimo problema di sicurezza». Ha rassicurato il pubblico che i vaccini sono «sicuri al 110%».

 

La percentuale dichiarata del 110% ha fatto arrabbiare molti commentatori.

 

Dal partito socialdemocratico indiano agli ospedali californiani o padovani il problema rimane sempre lo stesso: nessuno vuole essere una cavia se tra mesi o anni svilupperà una sorta di malattia a causa del vaccino

«Sarei scettico nei confronti di qualsiasi regolatore che affermi che è sicuro 110/100. Perché? È una esagerazione. Come si possono avere 110 su 100? Gli organismi scientifici dovrebbero usare un linguaggio scientifico, non politico», ha dichiarato il giornalista pakistano e conduttore di talk show Farrukh  K. Pitafi.

 

Dal partito socialdemocratico indiano agli ospedali californiani o padovani il problema rimane sempre lo stesso: nessuno vuole essere una cavia se tra mesi o anni svilupperà una sorta di malattia a causa del vaccino.

 

I governi di tutto il mondo, e le coorti di covidioti che ancora li sostengono, non riescono a capacitarsi di un ragionamento così semplice, così umano.

 

 

 

 

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