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Il Nuovo Ordine Mondiale nelle parole del cardinale Ratzinger

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È morto a inizio del mese, nel silenzio assordante del Vaticano, Monsignor Michel Schooyans, instancabile nemico della Cultura della Morte e delle Istituzioni che la propolano.

 

Il filosofo e presbitero belga non aveva paura, ad esempio, di puntare il dito direttamente contro le Nazioni Unite. Potete leggere Il complotto dell’ONU contro la vita (edizioni EFFEDIEFFE) per capire il livello di dettaglio con il quale mons. Schooyans sostanziava le sue accuse al sistema internazionale piegato al volere della Necrocultura, in particolare all’idea di riduzione della popolazione umana presente sul pianeta.

 

Il mondialismo, aveva compreso lo Schooyans, era un enorme programma di aborto e contraccezione, cioè un piano che prevedeva la morte massiva di miliardi di esseri umani.

 

Nel 2000 il teologo di Bruxelles pubblicò il libro Nuovo disordine mondiale. La grande trappola per ridurre il numero dei commensali alla tavola dell’umanità, che si avvaleva dell’introduzione entusiastica dell’allora cardinale Joseph Aloisius Ratzinger,  divenuto papa 5 anni dopo con il nome di Benedetto XIV.

 

Lo scritto del Ratzinger è particolarmente interessante, perché nomina specificatamente un concetto, quello di Nuovo Ordine Mondiale, oggi particolarmente vivo nella mente di coloro ai quali è stata data la possibilità di vivere questi anni e di riflettere sul significato di ciò che sta accadendo.

 

Scrive il futuro papa:

 

«Ci sono i tentativi di costruire il futuro attingendo, in maniera più o meno profonda, alle fonti delle tradizioni liberali. Questi tentativi stanno assumendo una configurazione sempre più definita, che va sotto il nome di Nuovo Ordine Mondiale; trovano espressione sempre più evidente nell’ONU e nelle sue Conferenze internazionali, in particolare quelle del Cairo e di Pechino, che nelle loro proposte di vie per arrivare a condizioni di vita diverse, lasciano trasparire una vera e propria filosofia dell’uomo nuovo e del mondo nuovo».

 

«Una filosofia di questo tipo non ha più la carica utopica che caratterizzava il sogno marxista; essa è al contrario molto realistica, in quanto fissa i limiti del benessere, ricercato a partire dai limiti dei mezzi disponibili per raggiungerlo e raccomanda, per esempio, senza per questo cercare di giustificarsi, di non preoccuparsi della cura di coloro che non sono più produttivi o che non possono più sperare in una determinata qualità della vita».

 

«Questa filosofia, inoltre, non si aspetta più che gli uomini, abituatisi oramai alla ricchezza e al benessere, siano pronti a fare i sacrifici necessari per raggiungere un benessere generale, bensì propone delle strategie per ridurre il numero dei commensali alla tavola dell’umanità, affinchè non venga intaccata la pretesa felicità che taluni hanno raggiunto».

 

«La peculiarità di questa nuova antropologia, che dovrebbe costituire la base del Nuovo Ordine Mondiale, diventa palese soprattutto nell’immagine della donna, nell’ideologia del “Women’s empowerment”, nata dalla conferenza di Pechino. Scopo di questa ideologia è l’autorealizzazione della donna: principali ostacoli che si frappongono tra lei e la sua autorealizzazione sono però la famiglia e la maternità».

 

«Per questo, la donna deve essere liberata, in modo particolare, da ciò che la caratterizza, vale a dire dalla sua specificità femminile. Quest’ultima viene chiamata ad annullarsi di fronte ad una “Gender equity and equality”, di fronte ad un essere umano indistinto ed uniforme, nella vita del quale la sessualità non ha altro senso se non quello di una droga voluttuosa, di cui sì può far uso senza alcun criterio».

 

Insomma: Ratzinger riconosceva la malizia dell’ONU e delle sue conferenze, che Schooyans ci aveva insegnato a pensare come niente di più che un tiro bersaglio contro il Vaticano, con qualche Paese africano e poco più  a difendere la Santa Sede sul tema della difesa della vita.

 

Il potente cardinale (chiamato allora dalla stampa «il panzer della curia») vedeva come la Necrocultura fosse distribuita in forma di gender, che altro non è se non il software per la disintegrazione della famiglia – e della sua base, cioè la donna – e cioè della natura umana, alla legge naturale creata da Dio per gli uomini.

 

Il futuro Benedetto, inoltre, ammetteva che il progetto era in tutto e per tutto la riduzione della vita umana sulla Terra, dando perfino una descrizione di sapore evangelico (ridurre il numero dei commensali alla tavola dell’umanità).

 

Gli osservatori sanno che, anni dopo, a papa Ratzinger scappò di parlare di Nuovo Ordine Mondiale, a volte con filosofia abissale, a volte non in termini disforici, anzi.

 

Perché il Ratzingherro non portò avanti una lotta a viso scoperto contro il Nuovo Ordine Mondiale – avanzata in secoli di cattolicesimo, e chiamata da lui con nome e cognome –  non lo sappiamo dire : è il mistero Ratzinger, il papa che si dimette ma rimane papa, il papa che consegna la barca di Pietro a qualcuno che vira verso la tempesta e i mostri marini, probabilmente con il programma di naufragare miliardi di fedeli.

 

 

 

 

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Immagine di Muu-karhu via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0); immagine modificata

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