Big Pharma

Il lato oscuro di AstraZeneca

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Il drastico stop subito in tutta Europa dalla Big Pharma anglosvedese sta colpendo l’opinione pubblica continentale. Dalla quale, come sempre, sono tenute lontane le domande fontamentali – perfino le più semplici.

 

Dall’opinione pubblica, come sempre, sono tenute lontane le domande fontamentali – perfino le più semplici

Per esempio: cos’è AstraZeneca? Cosa ha fatto nel passato recente? Quale track record per i suoi farmaci e per i suoi esperimenti? Per cosa era finita sui giornali internazionali e nostrani?

 

Renovatio 21 ne aveva accennato un anno fa, quando ci parve che l’evento grottesco organizzato dal governo Conte 2 a Villa Pamphilj – gli infausti, ridicoli «Stati Generali« – altro non fosse che il lancio del vaccino come unico orizzonte d’attesa dell’intera narrazione pandemica.

 

C’era all’epoca, la sensazione che in Italia e in Europa qualcuno spingesse per il vaccino oxoniano, forse per cointeressenze brevettuali che hanno imprese italiane molto immischiate con la politica. La trasmissione Report ha fatto nomi e cognomi degli onorevoli «amici» di quell’azienda e avrebbe anche scoperto che il brevetto principale (il virus della scimmia che serve da «vettore» per questo farmaco) in realtà non è in mani italiane, ma svizzere – quantomeno da un punto di vista societario.

Cos’è AstraZeneca? Cosa ha fatto nel passato recente? Quale track record per i suoi farmaci e per i suoi esperimenti? Per cosa era finita sui giornali internazionali e nostrani?

 

La verità è che scavando anche molto meno di quanto fanno le inchieste di Report emergono controversie a bizzeffe. Anche e soprattutto, come indicato negli ultimi casi riportati qui sotto, controversie italiane.

 

 

Vaccino HPV e Nobel

Nel 2008 AstraZeneca fu indagata dall’unità anticorruzione della polizia svedese per un presunto grave conflitto di interessi con l’assegnazione del premio Nobel al virologo tedesco Harald zur Hausen studioso del virus del papilloma umano (HPV). Ciò avrebbe rappresentato un conflitto di interessi dovuto al fatto che essa ha tra i propri prodotti due vaccini anti HPV.

2008 AstraZeneca è indagata dalla polizia svedese per un presunto conflitto di interessi con l’assegnazione del premio Nobel ad uno studioso del virus del papilloma umano (HPV)

 

«Due figure chiave della commissione di selezione hanno infatti forti legami con la casa farmaceutica. Che, guarda caso, ha forti interessi nella produzione del vaccino contro l’HPV» scrisse La Stampa.

 

«Non si può negare però che l’AstraZeneca abbia degli interessi strettamente legati al lavoro svolto da Harald zur Hausen. Nel 2007, infatti, la multinazionale con sede a Londra ha acquistato una società che produce un componente essenziale per la realizzazione del vaccino contro il virus HPV – vaccino che viene poi realizzato da società terze» continuava il quotidiano torinese. AstraZeneca si disse estranea alle vicende.

 

 

Antipsicotico con frode

Nell’aprile del 2010 AstraZeneca trovò l’accordo in una causa legale USA da 520 milioni di dollari per liquidare le accuse secondo cui la società aveva frodato Medicare, Medicaid e altri programmi di assistenza sanitaria finanziati dal governo americano. Il processo era relativo alle pratiche di marketing e promozionali per un antipsicotico atipico di successo prodotto da AstraZeneca, il Seroquel.

 

2010: AstraZeneca paga 520 milioni di dollari per aver indirizzato la sua commercializzazione illegale dell’antipsicotico Seroquel verso i medici che in genere non trattano la schizofrenia o il disturbo bipolare

Secondo l’accordo transattivo, AstraZeneca ha indirizzato la sua commercializzazione illegale dell’antipsicotico Seroquel verso i medici che in genere non trattano la schizofrenia o il disturbo bipolare, come i medici che curano gli anziani, i medici di base, i medici pediatrici e adolescenti e in strutture e carceri a tempo determinato . Nel marzo 2011, AstraZeneca ha sistemato la causa negli Stati Uniti per un totale di $ 68,5 milioni da dividere in 38 stati.

 

 

Psicofarmaco e suicidio

Il farmaco antipsicotico Seroquel nel 2004 fu al centro di un’altra controversia, quando Dan Markingson, un partecipante ad una ricerca dell’Università del Minnesota, si suicidò mentre mentre era parte di uno studio farmaceutico sponsorizzato dall’industria confrontando tre antipsicotici atipici approvati dalla FDA: Seroquel (quetiapina), Zyprexa (olanzapina) e Risperdal (risperidone).

 

2004: un partecipante ad una ricerca dell’Università del Minnesota, si suicidò mentre mentre era parte di uno studio sullo psicofarmaco antipsicotico Seroquel. Lo studio era progettato e finanziato da AstraZeneca, il produttore di Seroquel

Lo studio fu  progettato e finanziato da AstraZeneca, il produttore di Seroquel, e richiedeva che 400 soggetti avessero vissuto il loro primo episodio psicotico per somministrare uno dei tre farmaci per un anno. «I ricercatori hanno scoperto che il suicida era in cura con Seroquel, il farmaco prodotto dallo sponsor dello studio, AstraZeneca» scrive Mother Jones.

 

L’articolo Mother Jones intitolato «La Corruzione mortale dei test clinici» raccontò il caso chiedendosi: «Quando rischi la vita e gli arti per testare un farmaco, stai aiutando la scienza o Big Pharma?».

 

 

Dirigenti evasori e molestatori sessuali

1996: 79 dinne accusano tre dirigenti di Astra USA di molestie sessuali. Il CEO Bildman viene accusato di evasione fiscale.

L’amministratore delegato di Astra USA (poi confluita in AstraZeneca) fino al 1996, Lars Bildman, poi denunciato dalla stessa azienda, fu accusato di evasione fiscale per 1 milioni di dollari nonché di molestie sessuali: il 13 maggio 1996, sulla stampa apparve il caso di ben 79 donne che dicevano di essere state molestate da tre dirigenti di Astra negli USA, tra cui il CEO Lars Bildman.

 

La società arrivò a pagare 9,8 milioni di dollari per chiudere la causa per molestie sessuali.

 

Nexium

Nel 2007, Marcia Angell, ex caporedattore del New England Journal of Medicine e docente di medicina sociale presso la Harvard Medical School, ha dichiarato al settimanale tedesco  Stern (in un articolo intitolato «Come l’industria manipola i medici e inganna i pazienti»), che gli scienziati di AstraZeneca avevano travisato le loro ricerche sull’efficienza del farmaco Nexium, un medicinale contro il reflusso gastrico che risulta essere il farmaco più venduto da AstraZeneca.

 

2007: il settimanale tedesco Stern parla del caso del farmaco Nexium in un articolo intitolato «Come l’industria manipola i medici e inganna i pazienti»

La dottoressa Angel sostiene che «invece di usare dosi presumibilmente comparabili [di ciascun farmaco], gli scienziati dell’azienda hanno usato Nexium in dosi più elevate. Hanno confrontato Nexium 20 e 40 mg con Prilosec 20 mg. Con le carte contrassegnate in questo modo, Nexium sembrava un miglioramento – che tuttavia era solo piccolo e mostrato solo in due dei tre studi».

 

«Il Nexium (esomeprazolo) secondo gli autori è “in cima alla lista” dei farmaci che sono commercializzati dalle aziende farmaceutiche direttamente ai medici, che ricevono doni in denaro e/o beni quando prescrivono il farmaco in questione. Questo comportamento della AstraZenenca, ha comportato per il sistema sanitario pubblico tedesco un supplemento di spesa di 139,50 milioni di dollari rispetto all’utilizzo del “vecchio” omeprazolo che aveva il brevetto scaduto» scrive Wikipedia citando Stern.

 

 

2010: la multinazionale accetta di pagare una multa di 505 milioni di sterline per un la questione fiscale del trasferimento a paesi con regimi fiscali più favorevoli

Multa milionaria per trasferimento fiscale

Nel 2010, scrive il quotidiano britannico Guardian, la multinazionale accetta di pagare una multa di 505 milioni di sterline per un la questione fiscale del trasferimento a paesi con regimi fiscali più favorevoli. Il meccanismo è noto come transfer pricing.

 

«AstraZeneca dichiarò che che realizza oltre il 70% dei suoi profitti all’estero e paga le tasse necessarie all’estero – scrive il Guardian – Tuttavia, la divisione americana di AstraZeneca fu ominata nel 2004 come una delle 30 società coinvolte in un piano di elusione fiscale venduto dalla società statunitense KPMG. Si stima che il regime sia costato alle autorità fiscali statunitensi, che lo hanno definito “abusivo”, con entrate perse di quasi 1 miliardo di sterline».

2014:  i PM di Milano  rinviano a giudizio 23 manager e consiglieri o ex consiglieri di amministrazione delle multinazionali Pfizer e AstraZeneca con l’accusa di concorso in bancarotta fraudolenta

Caso Marvecs Italia

Nel 2014 i pm di Milano Gaetano Ruta e Luigi Orsi rinviano a giudizio 23 manager e consiglieri o ex consiglieri di amministrazione delle multinazionali Pfizer e AstraZeneca con l’accusa di concorso in bancarotta fraudolenta. Le indagini avevano riguardato a cessione di rami di azienda da parte di AstraZeneca e Pfizer alla società Marvecspharma Service Srl, poi fallita.

 

AstraZeneca ed un’altra società avrebbero ceduto a Marvecs 91 lavoratori, ai quali, secondo l’accusa, Marvecs non avrebbe versato somme relative al TFR dei lavoratori.

 

2007 : presso il Senato della Repubblica Italiana viene fatta un’interrogazione riguardo alla situazione economica della Marvecs

Secondo la nota della Guardia di Finanza riportata da Reuters essa era «una società priva dell’adeguata autonomia patrimoniale, delle capacità organizzative e della strategia di mercato idonea ad impiegare produttivamente la forza lavoro ceduta».

 

«È stato accertato che, nell’imminenza del fallimento, sono stati distratti alcuni asset (marchi e beni) a danno della fallita e in favore di una società riconducibile sempre agli stessi indagati» aggiungevano le Fiamme Gialle.

 

Già nel 2007  presso il Senato della Repubblica Italiana fosse stata fatta un’interrogazione riguardo alla situazione economica della Marvecs. Nel 2010 venne fatta un’interpellanza parlamentare a riguardo da parte dell’onorevole Scilipoti.

2015 il ciclista Fabio Taborre risultò positivo al test antidoping per il farmaco vietato FG-4592. Il farmaco è stato sviluppato congiuntamente da FibroGen e AstraZeneca.

 

Doping ciclistico italiano

Nel luglio 2015, il ciclista Fabio Taborre risultò positivo al test antidoping per il farmaco vietato FG-4592 in un controllo fuori gara. Come scrive La Gazzetta dello Sport, FG-4592 (Roxadustat) era allo stadio di studio clinico di fase 3 e non era stato ancora commercializzato. Il farmaco è stato sviluppato congiuntamente da FibroGen e AstraZeneca.

 

L’FG-4592 viene assunto per via orale e stimola la produzione naturale di EPO in modo simile all’allenamento in quota.

 

2013:  il presidente della commissione antitrust italiana Gnella relazione annuale presentata al Parlamento stigmatizza il comportamento dominante di alcune multinazionali farmaceutiche tra cui l’AstraZeneca

 

Antitrust

Nel 2013, il presidente della commissione antitrust italiana Giovanni Pitruzzella, nella relazione annuale presentata al Parlamento, stigmatizzò il comportamento dominante di alcune multinazionali farmaceutiche tra cui l’AstraZeneca.

 

«La Commissione [Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ndr] ha richiamato l’attenzione sui pregiudizi alla concorrenza che si possono instaurare in questo mercato attraverso il regulatory gaming, prima con un’indagine conoscitiva e poi con la decisione sul caso AstraZeneca, in cui è venuto in rilievo proprio l’abuso di posizione dominante di un’impresa che sfruttava le pieghe della regolazione per mantenere abusivamente una posizione di esclusiva. La decisione è stata confermata dalla Corte di Giustizia nel dicembre 2012».

 

Tutte queste storie qui riportate sono pubbliche. Vi sono articoli di giornali e (almeno, al momento) pagine di Wikipedia sull’argomento.

 

Abbiamo impressione che, in questa tragica avventura del vaccino sperimentale, ci sarà tanto, tantissimo da scrivere. Ma ci chiediamo: chi vorrà farlo?

Abbiamo impressione che, in questa tragica avventura del vaccino sperimentale, ci sarà tanto, tantissimo da scrivere.

 

Ma ci chiediamo: chi vorrà farlo?

 

 

 

 

 

 

 

Immagine d’archivio

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