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Il Giappone si scusa per la sterilizzazione di 25.000 cittadini

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Il governo giapponese ha fatto ammenda e si è offerto di pagare un risarcimento alle persone sterilizzate nel periodo in cui era in vigore la Legge di Protezione Eugenetica, tra il 1948 e il 1996.

 

Si stima che 25.000 giapponesi siano stati sterilizzati in quegli anni, di cui 16.500 senza consenso. Molte vittime erano disabili o affette di malattie mentali. La maggior parte delle sterilizzazioni ha avuto luogo tra gli anni Cinquanta e Settanta.

 

Il Primo Ministro Shinzo Abe ha emesso un comunicato di scuse per le «grandi sofferenze» arrecate alle persone a causa della sopravvenuta infertilità. «Nel periodo in cui la legge era in vigore molte persone, scelte in base a disabilità e a malattie croniche, sono state sottoposte a interventi che le hanno rese incapaci di procreare, causando enormi sofferenze», ha scritto Abe nel comunicato.

Si stima che 25.000 giapponesi siano stati sterilizzati in quegli anni, di cui 16.500 senza consenso. Molte vittime erano disabili o affette di malattie mentali. La maggior parte delle sterilizzazioni ha avuto luogo tra gli anni Cinquanta e Settanta.

 

«Come rappresentante del governo che aveva emanato la legge, dopo profonde riflessioni, vorrei chiedere scusa dal profondo del cuore».

 

Stando alla nuova legge approvata mercoledì, le vittime ancora in vita avranno diritto a un risarcimento di 3,2 milioni di yen (28.600 dollari, cioè 25.600 euro circa). Tuttavia, molte vittime sono insoddisfatte delle scuse e vedono il risarcimento come un insulto.

 

Le scuse e il risarcimento seguono una serie di cause legali intentate dalle vittime negli ultimi anni dopo decenni di silenzio, spingendo i politici sia di maggioranza sia di opposizione a varare la legge.

 

 

Fonte: Xavier Symons per BioEdge.

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