Grande Reset

Il fine del COVID è il «Grande Reset»: altre conferme dal Canada

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Quasi un anno fa Renovatio 21 era stata tra i pochi a segnalare – in un articolo divenuto tra i più letti si sempre – una stranissima lettera dal Canada, mandata a un sito di controinformazione da un anonimo politico canadese.

 

Costui sosteneva che lockdown e COVID avevano come obiettivo finale una radicale mutazione della società – un Grande Reset – al quale qualcuno stava già preparando i deputati canadesi con corsi vari, ai quali il nostro aveva partecipato.

 

Si parlava di strutture di deportazioni di massa in strutture di quarantena per i dissidenti (un’idea che in Canada c’è da almeno una dozzina di anni), del fatto che la sovranità nazionale sarebbe stata svuotata da operazioni globaliste, come la cancellazione del debito e la rimozione di ogni proprietà del cittadino, che in cambio avrebbe avuto lo Universal Basic Income, cioè il reddito di cittadinanza universale.

 

«Il governo federale si offrirà di eliminare tutti i debiti delle persone (mutui, prestiti, carte di credito, ecc.) a cui verranno forniti tutti i finanziamenti in Canada dal FMI nell’ambito di quello che diventerà noto come il programma World Debt Reset. In cambio dell’accettazione di questo perdono totale del debito, l’individuo perderà per sempre la proprietà di qualsiasi proprietà e bene».

 

«Saremo totalmente controllati, totalmente controllati. Dimentica le libertà dopo questa cosa, perché ora hanno iniziato. Gli obblighi sono l’inizio. Solo l’inizio delle cose»

Come aveva scritto il World Economic Forum di Davos in una sua pubblicità: «non avrai niente e sarai felice».

 

La lettera prediceva con precisione alcune cose che sarebbero accadute da lì a breve, come il manifestarsi delle varianti (che chiamava COVID-21) e il susseguirsi di altri lockdown. Prevedeva anche «interruzioni della catena di approvvigionamento previste, carenza di scorte, grande instabilità economica» che di fatto stiamo vedendo ora, così come l’«impiego di personale militare nelle principali aree metropolitane e in tutte le strade principali per stabilire punti di controllo di viaggio».

 

Ora, altre conferme di questo brutale cambiamento di paradigma ci arrivano sempre dal Canada.

 

In una video intervista di 30 minuti apparsa sul sito canadese Press for Truth, l’ex premier della Columbia Britannica (una provincia che compone il Canada) Bill Vander Zalm ha dichiarato che lo scopo finale del COVID e degli obblighi vaccinali sembra essere un «Grande Reset» che porterà a un ordine comunista globale. 

 

«Saremo totalmente controllati, totalmente controllati. Dimentica le libertà, perché ora hanno iniziato. Gli obblighi sono l’inizio. Solo l’inizio delle cose», ha  detto Vander Zalm al giornalista Dan Dicks.

 

«L’altro finale di partita che vedo è che qualcuno sta cercando di stabilire un Reset» 

«Sappiamo che le aziende chimiche, le aziende farmaceutiche, esistono per fare danaro . E poi, immagino che ci sia qualcosa oltre a questo. Penso che sia così strano che tutti debbano essere vaccinati. Perché tutti devono essere vaccinati? E non hanno cercato di coinvolgere le persone, non importa quello che serve…  stanno implementando varie cose di tipo coercitivo per cercare di far saltare a bordo le persone. Perché è così?»

 

«L’altro finale di partita che vedo è che qualcuno sta cercando di stabilire un Reset, e il nostro Primo Ministro è stato il primo molto presto a commettere un errore e a menzionarlo in uno dei suoi comunicati stampa, dicendo che questa era un’opportunità per il Grande Reset», ha detto l’ex premier della provincia.

 

«Mi spaventa quando le persone al governo parlano di Great Reset e non si consultano con noi».

 

Vander Zalm qui si riferisce al premier canadese Justin Trudeau, uno dei pochi casi al mondo di politico di alto livello che ha ammesso, anzi, auspicato, l’implementazione rapida di un programma già esistente e già attivo chiamato «Grande Reset».

 

«Non puoi avere una democrazia e governare a livello globale. Non funzionerà. Dev’essere una dittatura»

Vander Zalm ha detto che il «la fine dei giochi» potrebbe essere «il fascismo, forse il comunismo… non puoi avere una democrazia e governare a livello globale. Non funzionerà. Dev’essere una dittatura».

 

«Penso che il comunismo, secondo me, sia la strada più probabile che vogliono percorrere perché è uscito dalla Cina. Lì hanno un diverso tipo di comunismo. Non è come lo aveva Stalin. È diverso dal modo in cui lo interpretano ».

 

«Quando parlano del Grande Reset, parlano di un tipo di governo globalista, un governo globale, da qualche parte in Europa o in Asia, chissà dove. E, sfortunatamente, non sapremo che sarà fatto a nostra insaputa». 

I «multimiliardari» e le grandi aziende avranno più da guadagnare dalla crisi COVID, con la benedizione del governo

Nell’intervista con Dicks, Vander Zalm afferma che, a suo avviso, ciò che accadrà è che i «multimiliardari» e le grandi aziende avranno più da guadagnare dalla crisi COVID, con la benedizione del governo.  

 

Le grandi aziende, suggerisce l’ex politico nordamericano, vogliono i passaporti e gli obblighi vaccinali perché significa che «non avranno a che fare con i sindacati».

 

«Questo obbligo di dover avere passaporti – una  roba spaventosa. Sapranno tutto di te e sarà tutto registrato e sarà abusato e utilizzato dal governo. Non buono. Quindi piace alle grandi aziende», ha dichiarato Vander Zalm.  

 

Nell’intervista,  Vander Zalm ha affermato che ciò che la maggior parte delle persone ancora non si rende conto è che «ci stanno togliendo la libertà”, con la scusa del  vaccino COVID e suggerisce che «non sappiamo esattamente di cosa sia fatto, ma alcuni suggeriscono che sia fatto di policarbonato, credo» oppure di «un metallo magnetico».

 

Vander Zalm ha quindi ipotizzato che molto presto una persona non sarà in grado di uscire di casa senza essere «vaccinata».

Vander Zalm ha quindi ipotizzato che molto presto una persona non sarà in grado di uscire di casa senza essere «vaccinata».

 

Parlando del Canada, che ritiene «moralmente impazzito», dice che «qualcuno più grande dei politici da qualche parte sta organizzando tutto questo in modo molto efficace, e sta distribuendo un sacco di soldi per dirigere le cose. Chi sarebbe? Non lo so. Non lo so. Sì, i conti non tornano.»

 

«All’improvviso queste cose sono sono ben organizzate. In qualche modo, l’hanno pianificato per anni. È in programma da 10 anni».

 

Bill Vander Zalm, noto per la sua ferma posizione a favore della vita, è stato il premier della Columbia Britannica dal 1986 al 1991 come leader del Social Credit Party. Alla fine degli anni ’80 cercò di tagliare i fondi per l’aborto dalla provincia, dicendo che il governo non avrebbe dovuto pagarli a meno che non fossero richiesti dal punto di vista medico.  

 

 

 

 

 

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