Sorveglianza
Il dipartimento di Stato americano accusa l’UE di «censura orwelliana»
Le normative dell’UE sui contenuti online sono un affronto alla libertà di parola, ha affermato il Dipartimento di Stato americano in risposta agli elogi della Francia al Digital Services Act (DSA).
Il Dipartimento di Stato ha fatto eco alle precedenti critiche del vicepresidente statunitense J.D. Vance, che ha accusato gli stati membri dell’UE di tentare di reprimere le voci dissidenti e di stigmatizzare i partiti di destra più popolari, come Alternativa per la Germania (AfD).
«In Europa, migliaia di persone vengono condannate per il reato di aver criticato i propri governi. Questo messaggio orwelliano non ingannerà gli Stati Uniti. La censura non è libertà», ha scritto il Dipartimento di Stato su X martedì. «Tutto ciò che la DSA protegge sono i leader europei dai loro stessi cittadini».
All’inizio di questo mese, la missione francese presso le Nazioni Unite ha promosso il DSA su X, affermando: “In Europa si è liberi di parlare, non di diffondere contenuti illegali».
In Europe, thousands are being convicted for the crime of criticizing their own governments. This Orwellian message won’t fool the United States. Censorship is not freedom. https://t.co/cWcZfeWl4L pic.twitter.com/kCDhaXCVkC
— Department of State (@StateDept) July 22, 2025
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Approvata nel 2022, il DSA impone alle piattaforme online di rimuovere i contenuti «illegali e dannosi» e di contrastare «la diffusione della disinformazione», secondo la Commissione Europea. I critici, sia negli Stati Uniti che in Europa, hanno paragonato le normative alla creazione di un «ministero della verità».
L’espansione delle maglie della censura da parte dell’Europa è risalente, e ha trovato fiato soprattutto durante gli anni pandemici, nei quali sono stati mandati avanti appalti per la realizzazione elettronica del sistema.
Come riportato da Renovatio 21, Bruxelles i è mossa verso la formalizzazione del «codice di disinformazione» ai sensi del DSA.
Come riportato da Renovatio 21, l’Europa si sta scagliando contro i colossi della pornografia web con il pretesto della protezione dei minori ma con il fine, nemmeno tanto dissimulato, di introdurre sistemi di identificazione digitale di precisione per tutti i cittadini, il famoso portafoglio UE.
Sullo sfondo, l’avvio dell’euro digitale, la piattaforma di controllo che ingollerà mezzo milione di europei comandandone per sempre le esistenze. Il credito sociale della Repubblica Popolare Cinese al confronto sembrerà una mite misura liberale.
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