Spirito

Il Dio dei vivi

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Renovatio 21 pubblica questo brano di Sant’Ireneo di Lione (circa 130 – circa 208), contenuto nel suo Contro le eresie, IV, 5,2.

 

 

Rispondendo ai sadducei che negavano la risurrezione e perciò offendevano Dio denigrando la Legge, il Signore nostro maestro conferma la realtà della risurrezione e rende testimonianza a Dio dicendo: «Quanto poi alla risurrezione dei morti non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Giacobbe?»

 

E aggiunge: «Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui».

 

Con queste parole mostrò che colui che aveva parlato a Mosè dal roveto dichiarando di essere il Dio dei padri, è il Dio dei vivi.

 

Chi è il Dio dei vivi, se non l’unico Dio al di sopra del quale non c’è altro Dio?

 

È lui che annunziò il profeta Daniele quando rispose a Ciro re dei Persiani (…): « Io adoro il Signore mio Dio, perché egli è il Dio vivente » (Daniele, 14,25).

 

Colui che era adorato dai profeti come Dio vivo è il Dio dei vivi, e lo è anche il suo Verbo, che parlò a Mosè nel roveto, redarguì i sadducei, donò la risurrezione e manifestò a coloro che erano ciechi due fondamentali verità: la risurrezione e il vero Dio.

 

Se dunque egli non è il Dio dei morti ma dei vivi, allora quei padri di cui egli si è proclamato il Signore vivono certamente in lui e non sono morti, «perché sono figli della risurrezione».

 

Lo stesso Signore Gesù è la risurrezione, come affermò con la sua bocca: « Io sono la risurrezione e la vita » (Giovanni, 11,25).

 

E i padri sono i suoi figli, perché il profeta disse: « Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli » (Salmi, 45,17).

 

 

 

 

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