Geopolitica

Il Cremlino si dice pronto al negoziato. Verso l’Ucraina «stato neutrale»

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Il presidente della Federazione  Vladimir Putin si è detto aperto ai colloqui dopo che Kiev ha detto che avrebbe discusso dell’adozione di uno «stato neutrale» per il Paese. Lo riporta il New York Times.

 

La Russia ha segnalato di essere aperta a colloqui con il governo ucraino, ma non è chiaro quali siano le condizioni per aprire il tavolo.

 

In precedenza, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov aveva detto che Mosca non avrebbe negoziato fino a quando l’Ucraina non avesse smesso di combattere.

 

Un portavoce del Cremlino ha affermato che il presidente  Putin sarebbe pronto a inviare rappresentanti in Bielorussia per colloqui con una delegazione ucraina.

 

L’offerta è arrivata dopo che Putin ha parlato con il presidente della Repubblica Popolare Cinese  Xi Jinping. Il portavoce ha affermato che l’offerta russa è arrivata sulla scia di un commento di Zelens’kyj secondo cui era pronto a discutere di uno «stato neutrale» per l’Ucraina.

 

La notizia avviene mentre si ricorrono le notizie riguardo alla presenza nella capitale ucraina di truppe d’assalto russe, con voci che dicono che alcune truppe di Mosca girerebbero mimetizzate per la città con mezzi e divise ucraine – tutte storie ripetute anche nelle nostre TV ma che, come praticamente tutto dall’inizio del conflitto, sono impossibili da verificare.

 

Zelens’kyj ha affermato che 137 soldati e civili ucraini sono stati uccisi nell’invasione russa iniziata giovedì . Le Nazioni Unite hanno riportato un numero inferiore di vittime, ma hanno dichiarato che qualsiasi cifra era probabilmente una cifra insufficiente.

 

Nel fratttempo,  attacchi missilistici hanno colpito Kiev e un missile si è schiantato contro un edificio residenziale.

 

Funzionari governativi di Kiev avevano detto ai cittadini di rimanere in casa e «preparare bottiglie molotov» per difendersi dall’avanzata delle forze russe che erano entrate in un distretto settentrionale della città, riporta il NYT.

 

Il presidente Volodymyr Zelens’kyj ha esortato gli ucraini a difendere il Paese, dicendo che nessuna truppa straniera sarebbe venuta in loro aiuto. Dell’isolamento internazionale l’ex attore si è lamentato varie volte in queste ore, avendo forse realizzato tardi i limiti dell’«alleanza» con gli USA e delle loro promesse in questo quarto di secolo.

 

Il bluff occidentale ucraino è stato scoperto.

 

Non è tardi per riavere la pace subito, senza che la situazione degeneri, e si arrivi ad un’escalation mondiale catastrofica.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’idea dell’Ucraina come «stato neutrale» sottratto alla competizione tra Mosca e la NATO riecheggia in quanto profetizzava il professore di relazioni internazionali John Mearsheimer nel 2015:

 

«Credo che la politica che sto caldeggiando, che è neutralizzare l’Ucraina e farla crescere economicamente, tirarla fuori dalla competizione tra la Russia e la NATO, sia la migliore cosa che può capitare agli ucraini» aveva detto il professore ad una conferenza sull’Ucraina presso l’Università chicagoana.

 

Secondo Mearsheimer, suggerendo al governo di Kiev un suo ingresso nel blocco occidentale, «il risultato finale sarà che il loro Paese sarà sfasciato. E quello che [noi americani] stiamo facendo, di fatto è incoraggiare questo risultato»..

 

«Ciò che stiamo facendo è incoraggiare gli ucraini a fare i duri con i russi (…) avrebbe molto più senso per noi essere neutrali, lavorare per creare una Ucraina neutrale. Sarebbe nei nostri interessi, seppellirebbe questa crisi il più velocemente possibile. E certamente sarebbe negli interessi della Russia. E, cosa più importante, mettere fine all’Ucraina sarebbe negli interessi dell’Ucraina».

 

 

 

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