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Il Cremlino dice che l’idea che la Russia abbia ucciso Prigozhin è una «menzogna totale»

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Il portavoce del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, Dmitrij Peskov, ha respinto quelle che ha definito infondate speculazioni di alcuni media occidentali secondo cui Mosca potrebbe essere dietro l’incidente dell’aereo del capo della Wagner, Evgenij Prigozhin.

 

«Ci sono molte speculazioni sull’incidente aereo e sulla tragica morte dei passeggeri, tra cui Evgeny Prigozhin», ha detto Peskov ai giornalisti durante la conferenza stampa quotidiana. «In Occidente, tutte queste speculazioni vengono presentate da una certa angolazione. È tutta una bugia totale».

 

Peskov ha chiesto ai media di basarsi sui fatti, «che al momento sono pochi, poiché devono essere scoperti dalle indagini in corso», ricordando ai giornalisti che il presidente Putin ha promesso un’indagine approfondita, compreso il test del DNA sui resti.

 

«Non ci sono ancora risultati ufficiali. Non appena saranno pronte per essere rese pubbliche, lo saranno», ha detto Peskov.

 

Mercoledì il jet privato Embraer 135BJ Legacy 600 era in viaggio da Mosca a San Pietroburgo quando si è schiantato nella regione di Tver. A bordo c’erano dieci persone, sette passeggeri e tre membri dell’equipaggio. Nessuno è sopravvissuto. Le autorità stanno ancora lavorando per identificare i corpi, scrive RT.

 

Il nome di Prigozhin era sulla lista dei passeggeri, insieme a Dmitrij Utkin detto Wagner, il cui soprannome diede il nome alla forza militare privata. Ufficialmente però il Gruppo Wagner PMC non esiste.

 

Putin ha commentato giovedì la morte di Prigozhin, definendolo un uomo dal «destino complicato» che conosceva dall’inizio degli anni Novanta. Il presidente russo ha parlato degli affari di Prigozhin sia in Russia che in Africa e ha ringraziato lui e Wagner per quello che hanno fatto nel conflitto in Ucraina.

 

Nel suo messaggio, il presidente russo ha menzionato il fallito ammutinamento del gruppo Wagner alla fine di giugno, dopo il quale gran parte del gruppo fu sciolto, mentre il resto si è trasferito in Bielorussia, insieme a Prigozhin, che in realtà ha continuato a viaggiare per l’Africa, dove era poche ore prima dello schianto, e nella città natale di San Pietroburgo, dove si è fatto fotografare in tranquillità al Forum afro-russo dello scorso mese.

 

Sull’effettiva morte di Prigozhin permangono ad ora ancora molti dubbi.

 

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

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