Sanità

Il Consiglio di stato sospende la sentenza TAR sulle cure domiciliari

Pubblicato

il

 

La decisione del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio che pochi giorni fa permetteva ai medici di andare oltre le linee guida del ministero sulla cura del COVID – «tachipirina e vigile attesa» è stata ribaltata dal Consiglio di Stato.

 

La notizia è di pochi minuti fa.

 

La sospensione della sentenza del TAR è arrivata con decreto monocratico del presidente del Consiglio di Stato, l’ex parlamentare di Forza Italia, ministro e Commissario Europeo Franco Frattini.

 

È stata quindi fissata una camera di consiglio per la trattazione collegiale per il prossimo 3 febbraio.

 

La sospensione della sentenza del TAR è arrivata con decreto monocratico del presidente del Consiglio di Stato, l’ex parlamentare di Forza Italia, ministro e Commissario Europeo Franco Frattini

Il decreto accoglie l’istanza di sospensione presentata dal ministero della Salute dopo la sentenza del TAR.

 

Secondo il decreto del Consiglio di Stato, la circolare del ministero di Roberto Speranza «contiene “raccomandazioni” e non “prescrizioni”, cioè indica comportamenti, secondo la vasta letteratura scientifica allegata, che sembrano rappresentare le migliori pratiche, pur con l’ammissione della continua evoluzione in atto»

 

Quindi, si legge nel provvedimento, «non emerge alcun vincolo circa l’esercizio del diritto-dovere del Mmg [medico di medicina generale, ndr] di scegliere in scienza e coscienza la terapia migliore, laddove i dati contenuti nella circolare sono semmai parametri di riferimento circa le esperienze in atto nei metodi terapeutici a livello anche internazionale».

 

«La sospensione della circolare, lungi da far “riappropriare” i Mmg della loro funzione e delle loro inattaccabili e intaccate prerogative di scelta terapeutica (che l’atto non intacca) determinerebbe semmai il venir meno di un documento riassuntivo delle “migliori pratiche” che scienza ed esperienza, in costante evoluzione, hanno sinora individuato, e che i Mmg ben potranno, nello spirito costruttivo della circolazione e diffusione delle informazioni scientifico-mediche, considerare come raccomandabili, salvo scelte che motivatamente, appunto in scienza e coscienza, vogliano effettuare, sotto la propria responsabilità (come è la regola), in casi in cui la raccomandazione non sia ritenuta la via ottimale per la cura del paziente».

 

È stata fissata una camera di consiglio per la trattazione collegiale per il prossimo 3 febbraio

Il presidente aggiunto del Consiglio di Stato Franco Frattini viene da una lunga carriera, che lo ha visto fare il deputato dal 1996 al 2013 per i partiti berlusconiani (Forza Italia, PdL) per poi divenire Ministro per la funzione pubblica dal 2001 al 2002, quando viene nominato ministro degli Esteri. Frattini era già stato ministro per la funzione pubblica e gli affari regionali nel governo di Lamberto Dini (1995-1996).

 

Nel 2004 il politico e magistrato italiano, già avvocato dello Stato e magistrato del TAR Piemonte, diviene commissario europeo per la Giustizia, la Libertà e la Sicurezza nella Commissione di José Barroso, carica che mantiene fino al 2008.

 

Dal 1996 al 2001 Frattini è stato presidente del COPACO, organo del Parlamento italiano per il controllo dei servizi segreti.

 

In questi anni l’ex ministro ha fatto talvolta parlare di sé.

 

A fine 2020 vi fu un caso internazionale quando la Corte suprema svizzera annullò una sentenza Tribunale di Arbitrato Sportivo internazionale TAS di Losanna, presieduto dallo stesso Frattini, accogliendo un ricorso dei difensori del nuotatore cinese Sun Yang, squalificato per doping che «ricusavano l’operato del presidente italiano del TAS» scriveva il Corriere della Sera. Frattini aveva scritto su Twitter «inferno perenne per i sadici bastardi cinesi che uccidono brutalmente cani e gatti nello Yulin, con la complicità delle autorità cinesi». In altri post sulla questione dei cani in Cina avrebbe usato uno insulto pesante: «musi gialli».

 

«Post ostili sui social (Twitter) da parte del presidente del panel Franco Frattini – ha scritto la Gazzetta dello Sport – hanno convinto il tribunale federale che il giudice italiano non avrebbe dovuto decidere sulla sentenza. I giudici federali a dicembre hanno rinviato il caso per un nuovo processo al TAS. Frattini, ex ministro degli Esteri italiano, è stato escluso dal nuovo processo». Quindi, «i dubbi sull’imparzialità dell’arbitro erano oggettivamente giustificati».

 

«Nei suoi tweet, l’arbitro [Frattini, ndr] denuncia una pratica cinese di macellazione di cani e denuncia il consumo di questa carne in una festa locale in Cina – ha scritto il tribunale svizzero in una nota riportata dalla Gazza – Alcune espressioni si riferiscono al colore della pelle di alcuni cinesi che prende di mira».

 

La querelle con la Cina tuttavia non è finita lì, estendendosi poi alla geopolitica centrasiatica. Nell’agosto 2021 Frattini ha rilasciato una intervista al quotidiano Il Tempo in cui raccontava degli interessi minerari cinesi della Cina in Afghanistan.

 

C’è un po’ di Cina anche nella notizia delle ultime ore, il decreto monocratico sulle cure al virus di Wuhan.

 

 

 

 

Immagine di Fred Romero via Flickr pubblicato su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

Più popolari

Exit mobile version