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Il cardinale Müller affronta il suo successore

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Come già ricordato da FSSPX.Attualità, si moltiplicano le reazioni, spesso negative, alla nomina di mons. Victor Manuel Fernandez a prefetto del Dicastero per la dottrina della fede (DDF). Ricorderemo in particolare quello del cardinale Gerhard Müller che ha da poco espresso profondo scetticismo nei confronti del suo successore.

 

 

«Il compito del Dicastero per la Dottrina della Fede è mostrare come quest’ultima si fonda sulla Scrittura e come si è sviluppata nella storia del dogma: il Papa e i vescovi non possono quindi esigere che obbediamo alle loro opinioni private, men che meno quando contraddicono la Rivelazione e la morale naturale».

 

Il minimo che si possa dire è che il cardinale Gerhard Müller non apprezza le posizioni assunte dal nuovo inquilino del Palazzo del Sant’Uffizio.

 

Va detto che il presule argentino – una delle penne di Amoris Laetitia – non ha mai nascosto le sue posizioni a favore dell’accesso alla comunione sacramentale per i «divorziati risposati»: senza nominarlo, l’ex prefetto del DDF risponde indirettamente che «Gesù stesso chiamò il divorzio e il “nuovo matrimonio” adulterio ​​nelle discussioni con i farisei dal cuore duro, che discutevano sull’incapacità dei loro contemporanei di adempiere i comandamenti di Dio».

 

Per l’alto presule tedesco, «la Chiesa non ha l’autorità di relativizzare le verità rivelate sull’unità del matrimonio, la sua indissolubilità e la sua fecondità: una buona pastorale si fonda su buoni dogmi, perché solo un buon albero con radici sane produce anche buon frutto».

 

E quando gli si parla del fatto che mons. Fernandez ha ammesso di essere «su tanti temi, molto più progressista del Papa», il cardinale Müller non usa mezzi termini: «solo uno sciocco può parlare di una primavera nella Chiesa e di una nuova Pentecoste. L’elogio dei media mainstream per i riformatori progressisti non si è realmente tradotto in un ritorno alla fede in Gesù Cristo», dice, non senza ironia.

 

Riferendosi alle conseguenze del progressismo nel solco del quale si inserisce il nuovo prefetto del DDF, il porporato ricorda che «in America Latina la Chiesa ha perso la metà dei suoi membri, e nella Germania del sinodo più di 500.000 cattolici hanno negato pubblicamente la loro fede…»

 

Ma mons. Müller rimane lucido: «è improbabile che il mio consiglio venga ascoltato dal suo destinatario». Il che non stupirebbe, perché, per la cronaca, mons. Fernandez si oppose nel 2012 e nel 2017 all’alto prelato tedesco che vedeva in lui un «pericoloso teologo della domenica» ragionando in modo «politico e non teologico».

 

Gli scontri non sono più nascosti, oltretevere…

 

 

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news.

 

 

 

 

 

 

Immagine di Kancelaria Sejmu / Paweł Kula via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

 

 

 

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