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Il cardinale Cupich definisce la messa in latino uno «spettacolo»

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In un commento all’esortazione apostolica Dilexi Te di Papa Leone XIV, il cardinale di Chicago Blase Cupich ha descritto la messa latina tradizionale come uno «spettacolo» e ha affermato che le riforme della liturgia successive al Concilio Vaticano II hanno avuto un effetto «purificante».

 

Scrivendo su Vatican News il 21 ottobre, il cardinale Cupich ha riflettuto su come l’esortazione spinga la Chiesa a riconoscere i poveri nello stesso modo, a suo avviso, in cui il Concilio Vaticano II ha affrontato la riforma della liturgia.

 

«Il rinnovamento del nostro culto è stato perseguito in linea con il desiderio dei Padri conciliari di presentare al mondo una Chiesa definita non dalle apparenze del potere mondiale, ma caratterizzata da sobrietà e semplicità… consentendole di assumere in modo nuovo la missione di proclamare la buona novella ai poveri», ha affermato Cupich.

 

Cupich ha affermato in seguito che gli adattamenti apportati nel tempo alla liturgia pre-Concilio Vaticano II avevano «trasformato l’estetica e il significato della liturgia, rendendola più uno spettacolo che una partecipazione attiva di tutti i battezzati, affinché fossero formati a unirsi all’azione salvifica di Cristo crocifisso».

 

«Purificando la liturgia da questi adattamenti, l’obiettivo era quello di consentire alla liturgia di sostenere il rinnovato senso di sé della Chiesa».

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Le ultime osservazioni di Cupich sulla Messa tridentina non sorprendono molti osservatori, poiché egli è stato un critico costante del rito e ha imposto notevoli restrizioni alla sua celebrazione nell’arcidiocesi di Chicago, consentendo allo stesso tempo alle parrocchie eterodosse di celebrare messe pro-LGBT.

 

Proprio il mese scorso, il cardinale Cupich ha fatto commenti simili sulla forma tradizionale della liturgia, quando ha osservato che «la tradizione è la fede viva dei morti, il tradizionalismo è la fede morta dei vivi».

 

«Queste riforme furono una risposta diretta a secoli di sviluppo che avevano erroneamente trasformato la Messa da un evento comunitario in uno spettacolo più clericale, complesso e drammatico».

 

Gli ultimi commenti di Cupich sono stati rilasciati nella stessa settimana in cui il cardinale Burke celebrava una messa pontificale in latino nella Basilica di San Pietro per il 14° pellegrinaggio annuale Summorum Pontificum, che ha registrato un’affluenza record.

 

Cupich ha concluso il suo articolo affermando che la nuova «sobrietà» della liturgia ha rinnovato la centralità dell’Eucaristia. Tuttavia, i sondaggi mostrano che solo il 33% circa dei cattolici statunitensi crede nell’insegnamento della Chiesa sulla Presenza Reale nell’Eucaristia.

 

Gli attacchi indegni di Cupich alla tradizione sono stati stigmatizzati più volte da interventi dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, che collega, ricordando i tempi del suo mandato alla nunziatura apostolica di Washington, al gruppo dell’ex cardinale Theodore McCarrick.

 

Come riportato da Renovatio 21, il cardinale chicagoano, favorevole all’adozione gay è stato speaker alla Convention del Partito Democratico USA, dove, fuori dal palazzetto, vi era un furgoncino per gli aborti da farsi sul posto.

 

Il cardinale arcivescovo nei mesi scorsi è stato accusato di aver bellamente ignorato che il massacratore della scuola cattolica di Minneapolis Robert «Robin» Westman, che ha ucciso due bambini e ferendo altre 17 persone, si identificava come transgender.

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Immagine di Dominican University via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0

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