Militaria

Il capo militare NATO parla di sconfitta della Russia in un’intervista al Washington Post

Pubblicato

il

Un alto vertice NATO ha discusso pubblicamente la postura NATO lasciandosi sfuggire parole sull’obiettivo della sconfitta della Russia.

 

Venerdì 7 giugno, il noto l’editorialista del Washington Post David Ignatius ha intervistato l’ammiraglio olandese Rob Bauer, presidente del comitato militare della NATO.

 

L’ammiraglio Bauer ha propalato la classica narrazione della NATO di un attacco non provocato all’Ucraina da parte di una Russia aggressiva.

 

«Penso che il presidente Biden abbia assolutamente ragione nel dire che è inaccettabile se permettiamo alla Russia di vincere in Ucraina», ha detto Bauer in risposta alle parole di Biden in Normandia.

Iscriviti al canale Telegram

«Avrebbe conseguenze drammatiche, non solo per l’Ucraina, ma anche per il resto del mondo, perché questo è il messaggio, l’agghiacciante messaggio agli Stati autocratici che la forza è giusta e che si può farla franca. E penso che sia qualcosa che non dovremmo permettere, permettere a Putin di farlo, e quindi dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina con denaro, armi, munizioni, addestramento e tutto ciò di cui ha bisogno».

 

Il Bauer ha attribuito l’offensiva russa nel Nord al «rallentamento» degli aiuti occidentali derivante dal blocco temporaneo del bilancio di guerra di Biden da parte del Congresso degli Stati Uniti, per poi aggiungere oscuramente che, riguardo l’offensiva russa, «se si guardano i risultati, in realtà non sono impressionanti».

 

«Hanno preso alcuni villaggi, ma non è affatto strategico militarmente in termini di posizioni che hanno ora. L’attacco da Nord, da Belgorod verso Kharkiv, in realtà non è fattibile con il numero di truppe di cui dispongono» ha assicurato il Bauer, che nell’intervista al WaPo ha completamente ignorato gli attacchi ucraini contro i civili nella regione russa di Belgorod, per dichiarare invece che «il potente esercito russo non è stato in grado di sconfiggere le forze armate ucraine, molto più piccole».

 

«E quindi, in molti, molti modi, stiamo parlando di più di 350.000 soldati russi uccisi e feriti in questa guerra», ha detto l’alto militare neerlandese. «Quindi i russi non sono affatto in una buona posizione, ma ovviamente è estremamente difficile anche per gli ucraini e quindi dobbiamo continuare a sostenerli».

 

Nell’intervista scorre libera l’idea che non dovrebbero esserci limiti su dove gli ucraini possono attaccare all’interno della Russia e vengono respinti gli avvertimenti russi secondo cui la guerra potrebbe diventare nucleare come se si trattasse di «tanta retorica».

 

«La “buona notizia”, tra virgolette, è che finora non abbiamo visto nulla riguardo alla posizione nucleare delle forze armate russe che ci abbia costretto a cambiare la nostra», il papavero NATO. «Quindi per ora, a quasi due anni e mezzo dall’inizio della guerra, è retorica. È una retorica pericolosa. È pericoloso perché diventa quasi normale parlare di armi nucleari in questo modo, e la guerra nucleare non dovrebbe mai essere combattuta e non sarà mai vinta. Quindi le cose cambieranno radicalmente se i russi lo useranno».

 

Non viene discusso ciò che la NATO farà in risposta «perché parte della deterrenza è che non è necessariamente chiaro cosa farà la NATO».

 

Come riportato da Renovatio 21, l’ammiraglio Bauer ad inizio mese aveva dichiarato che un ciberattacco potrebbe far scattare l’Articolo 5 della NATO.

 

«Nella NATO, abbiamo concordato tra tutti gli alleati che, in linea di principio, un attacco informatico può essere l’inizio di una procedura prevista dall’Articolo 5. Quindi non si tratta solo di un attacco fisico, ma anche di un attacco informatico che può costituire la base di un dibattito sull’articolo 5 e ovviamente dar luogo a procedure successive», aveva affermato il Bauerro durante gli Shangri-La dialogue, un evento annuale sulla sicurezza organizzata dall’Istituto internazionale per gli studi strategici (IISS) a Singapore.

Sostieni Renovatio 21

Come riportato da Renovatio 21, la scorsa settimana un generale di Mosca ha dichiarato che la NATO si starebbe addestrando per un attacco nucleare nel territorio della Russia.

 

Mosca ha altresì accusato l’Alleanza Atlantica di aver circondato la Russia con un rete di laboratori per la guerra cibernetica. Tre mesi fa l’esercito russo ha accusato la NATO di avere truppe travestite da foreign fighter a controllare le difese aeree ucraine.

 

A sostenere che la NATO si stia preparando alla guerra con Mosca è stato, ripetutamente, il premier magiaro Viktor Orban. Era della stessa idea il premier slovacco Robert Fico, colpito da cinque colpi di pistola settimane fa. Orban ha collegato direttamente la preparazione della guerra con l’attentato all’omologo leader del Paese limitrofo.

 

Il presidente ceco Pavel ha invece dichiarato che la NATO si sta preparando ad un «conflitto ad alta intensità».

 

Come riportato da Renovatio 21, Putin ha dichiarato in più occasioni che la Russia è pronta per il confronto con la NATO. Il presidente russo si è vantato inoltre del fatto che le nuove armi di cui dispone Mosca sono chiaramente migliori di quelle degli atlantici, indicando lo sviluppo di armamenti dotati su «nuovi principi della fisica».

 

Mosca produce tre volte più proiettili dei Paesi NATO.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di NATO North Atlantic Threaty via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic

 

 

 

 

Più popolari

Exit mobile version