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Il capo dell’esercito USA visita le truppe americane che occupano la Siria

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Il ministero degli Esteri siriano ha rilasciato ieri una dichiarazione in cui condanna la visita del Capo di Stato maggiore (JCS) degli Stati Uniti, il generale Mark Milley, alle truppe statunitensi nella Siria orientale il 4 marzo, definendola una flagrante violazione della sovranità e dell’integrità territoriale del Paese, ha riferito l’agenzia stampa siriana SANA.

 

«Il presidente dei capi di stato maggiore degli Stati Uniti ha effettuato una visita illegale a una base militare statunitense illegale nel nord-est della Siria e ha affermato che il motivo di questa visita era valutare l’efficacia della guerra contro l’organizzazione Daesh [cioè l’ISIS, ndr], tuttavia, l’organizzazione internazionale comunità sa molto bene che Daesh è un figlio Illegittimo dell’intelligence statunitense», ha detto una fonte del ministero siriano.

 

«La Siria condanna fermamente questa flagrante violazione della sovranità e dell’integrità territoriale da parte del funzionario militare statunitense», ha affermato la fonte, invitando l’amministrazione statunitense a cessare immediatamente le sue sistematiche e continue violazioni del diritto internazionale e a interrompere il suo sostegno alle milizie armate separatiste.

 

Oggi mercoledì 8 marzo il Congresso USA dovrebbe votare una risoluzione del deputato della Florida Matt Gaetz War Powers (H.Con.Res.21) per la rimozione delle truppe statunitensi dalla Siria: «Il presidente dei capi di Stato maggiore Mark Milley ha fatto una rara visita senza preavviso in Siria sabato, che è stato il suo primo viaggio in quel luogo come massimo generale americano. Lo scopo era quello di riaffermare la presenza e la missione delle truppe statunitensi lì, anche se il pubblico si è in generale stancato dei coinvolgimenti militari stranieri».

 

Come nota EIRN, la maggior parte degli americani è completamente all’oscuro del fatto che la Casa Bianca abbia dispiegato truppe per occupare parte della Siria negli ultimi otto anni.

 

Strane coincidenze avvengono nel dopoguerra siriano. Otto mesi fa gli USA hanno sostenuto di aver ucciso in Siria tramite drone il leader ISIS Maher al-Magal; tuttavia, poco prima, avevano ucciso un altro capo dello Stato Islamico, Abu Inrahim al-Hashimi al Qurayshi, il quale tuttavia abitava in un’area della Siria occupata dalla Turchia (alleata USA) e da Al Qaeda (che alcuni ritengono, con varie sigle, sostenuta da Washington nella guerra siriana contro Assad).

 

Da notare come toppe dell’ISIS siano comparse fra combattenti ucraini armati e sostenuti dall’amministrazione americana. L’anno passato l’Intelligence russa ha accusato gli USA di addestrare in Siria militanti ISIS per spedirli al fronte in Ucraina.

 

Vale sempre la pena di ricordare chi è il generale Milley.

 

Il Milley – grande lettore di filosofia woke ed esperto del concetto di white rage (l’idea che i bianchi sono ingiustamente arrabbiati e aggressivi perché stanno per essere soppiantati) – a inizio anno aveva dichiarato che la guerra Russia Ucraina potrebbe durare anni. Parimenti, l’anno passato aveva detto che Pechino non avrebbe ora le capacità e nemmeno l’intenzione di invadere Taiwan.

 

 

Come riportato da Renovatio 21, il Milley ha buoni rapporti con gli omologhi nell’Esercito di Liberazione del Popolo della Repubblica Popolare Cinese, che aveva contattato per dire, nelle drammatiche ore del cambio alla presidenza, che non avrebbe obbedito ad un ordine di attacco contro la Cina qualora Trump lo avesse formulato in quelle ore. Il decano del giornalismo Fu scritto anche il Milley aveva confabulato in quel momento con la speaker della Camera Nancy Pelosi. Praticamente un golpe implicito, pure con venature militari, di cui ovviamente non ha importato a nessuno, perché si trattava pur sempre di mandar via il biondo puzzone dalla Casa Bianca.

 

Dopo aver ripetuto ad nauseam, che «l’esercito russo sta soffrendo tremendamente», «l’esercito russo è ferito malamente», il Milley si è lasciato andare a previsioni interessanti: «la probabilità che la Russia raggiunga i suoi obiettivi strategici di conquistare l’Ucraina, di invadere l’Ucraina, la probabilità che ciò accada è prossima allo zero. Posso supporre che teoricamente sia possibile, forse, immagino, ma non lo vedo accadere, militarmente. Quindi non vedo che accada».

 

Detto dall’uomo che ha gestito la ritirata dall’Afghanistan, la cosa fa un certo effetto. Si tratta del generale definito come «stupido» da Donald Trump. O peggio.

 

In un evento a Mar-a-Lago in Florida, l’ex presidente Trump ha affermato che Milley gli aveva detto che lasciare gli aerei in Afghanistan era più economico che spostarli in un altro Paese. «Fu allora che mi resi conto che era un fottuto idiota», ha detto Trump, suscitando un’ondata di risate dalla folla.

 

 

 

 

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