Economia

I talebani alzano i prezzi del carbone, Islamabad sull’orlo di una crisi energetica

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Kabul ha aumentato le tariffe e imposto dei dazi doganali. Entrambi i Paesi sono carenti di valuta estera e in Pakistan sono in aumento i blackout anche a causa delle inondazioni delle ultime settimane. I rapporti economici aggravano le tensioni preesistenti.

 

 

I talebani hanno alzato i prezzi del carbone creando non pochi problemi al vicino Pakistan che, carente di valuta estera, stava comprando combustibili fossili a basso prezzo e in valuta locale nel tentativo di alleviare la propria crisi energetica.

 

A causa dell’incombente crisi economica (non troppo dissimile a quella dello Sri Lanka), Islamabad aveva annunciato l’intenzione di importare carbone dall’Afghanistan in rupie pakistane anziché in dollari. Nel Paese i blackout hanno cominciato a diventare frequenti e le inondazioni delle ultime settimane hanno aggravato la situazione.

 

Allo stesso tempo il governo talebano di Kabul, a causa delle sanzioni internazionali, ha bisogno di entrate, per cui ha più che raddoppiato il prezzo del carbone e alzato i dazi doganali.

 

Il Pakistan importa il 70% del proprio carbone dal Sudafrica, dove i prezzi sono arrivati ai massimi storici per la guerra in Ucraina e per i disordini interni al Paese. A marzo il prezzo del carbone ha toccato i 425 dollari a tonnellata.

 

Nonostante il calo dei prezzi degli ultimi mesi, il mercato resta imprevedibile, ragione per cui a fine giugno il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif ha approvato l’importazione di carbone afghano, che secondo fonti governative avrebbe permesso di risparmiare 2,2 miliardi di dollari nelle importazioni.

 

I talebani hanno però annunciato l’imposizione di un dazio al 30% e hanno aumentato il prezzo da 90 a 200 dollari a tonnellata.

 

«Il prezzo del carbone per tonnellata sul mercato globale è di circa 350 dollari e l’Emirato islamico dell’Afghanistan sfrutterà le sue riserve di carbone vendendolo a prezzi internazionali, imponendo dazi sull’esportazione», ha dichiarato a Nikkei Asia Mufti Esmatullah Burhan, portavoce del ministero del Petrolio e dei Minerali afghano.

 

Islamabad non ha reagito alle dichiarazioni dei talebani, ma in un’intervista a The News il ministro delle Finanze Miftah Ismail ha detto che il Pakistan è interessato a importare carbone dall’Afghanistan solo se sarà possibile farlo a prezzi accessibili.

 

La vicenda si inserisce in una serie di tensioni preesistenti tra i due Paesi: i talebani non hanno soddisfatto la richiesta di Islamabad di smantellare i santuari dei Tehreek-e-Taliban Pakistan (i talebani pakistani) in Afghanistan e le forze di sicurezza di entrambe le nazioni si sono più volte scontrate sulla frontiera, nota con il nome di Durand Line: Islamabad  vorrebbe continuare a costruire una recinzione mentre Kabul ha bloccato il progetto.

 

 

 

 

 

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