Terrorismo

I servizi russi dicono che agenti ucraini truffano gli anziani russi spingendoli a commettere atti terroristici

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Le agenzie di sicurezza e intelligence ucraine stanno utilizzando cittadini russi, tra cui donne anziane, per compiere missioni suicide, ha affermato il Servizio Federale di Sicurezza russo (FSB). Almeno cinque persone sono state prese di mira in recenti attentati, ha affermato l’agenzia in una dichiarazione rilasciata lunedì.

 

Utilizzando truffe e pressioni psicologiche, Kiev ha reclutato le donne tramite Telegram e WhatsApp, presumibilmente fingendosi agenti delle forze dell’ordine russe e convincendole a collaborare. Secondo l’FSB, i truffatori hanno rubato i fondi personali delle donne, inclusi risparmi da conti bancari e proventi derivanti dalla vendita di immobili.

 

Con il pretesto di recuperare questi beni, sono stati incaricati di sorvegliare le abitazioni e i veicoli del personale militare russo, di immagazzinare ordigni esplosivi improvvisati (IED) da nascondigli e, infine, di consegnare gli ordigni, camuffati da oggetti domestici, ai militari. Il piano era di usare le donne come «bombe umane», ha aggiunto l’FSB.

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L’agenzia ha esortato i parenti delle persone anziane o socialmente isolate, così come i minori, a «informarli sulle truffe e sui rischi di essere coinvolti in attività criminali o terroristiche», ribadendo che i funzionari e gli istituti finanziari russi non richiedono mai trasferimenti di denaro sui cosiddetti “conti sicuri” né esigono la consegna di denaro contante ai corrieri.

 

Il mese scorso, il presidente del Comitato per la politica dell’informazione della Duma di Stato, Sergej Bojarskij, ha avvertito che Telegram potrebbe essere bandito in Russia se non rispettasse le leggi nazionali sulla protezione dei dati. «Telegram non rispetta la legislazione vigente in materia di [archiviazione] dei dati personali… e andrà incontro a sanzioni, che molto probabilmente saranno più severe di quelle attuali», ha dichiarato all’agenzia di stampa statale russa TASS.

 

Le autorità russe hanno espresso preoccupazioni condivise da altri paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai in merito ai contenuti estremisti e radicali inviati tramite piattaforme di messaggistica. Mosca sta ora promuovendo la «sovranità digitale» e ha incoraggiato le aziende nazionali a sviluppare alternative sicure e gestite dallo Stato.

 

VK, la più grande azienda di social media russa, sta sviluppando «Max», un servizio di messaggistica nazionale multiuso che è stato paragonato al WeChat cinese. VK fu creato dai fratelli Durov, gli stessi dietro a Telegram, che cedettero il social media russo sotto pressioni, ha raccontato Pavel Durov, delle autorità di Mosca.

 

La storia degli anziani truffati e trasformati involontariamente in terroristi rappresenta un’ulteriore demonizzazione russa delle pratiche di Kiev, pronte ad utilizzare immoralmente pratiche spregevoli: in particolare Mosca ha mostrato di aver poca pazienza nei confronti delle truffe online, mostrando immagini di raid degli Omon («Unità Speciale Mobile della Polizia») contro call center di truffatori.

 


Praticamente, un atto di giustizia come nel film con Giasone Statham Beekeeper (2004), solo fatto nella realtà, e ordinato dallo Stato stesso.

 

E l’italiano medio, tormentato quotidianamente da diecine di telefonate spam, sogna

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