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I lockdown hanno portato 60.000 bambini britannici alla depressione clinica: studio

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Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Royal Society Open Science afferma che i lockdown nel Regno Unito hanno causato la depressione clinica di circa 60.000 bambini.

 

I ricercatori hanno rilevato una prevalenza del 27,1% di depressione nel loro campione, un numero significativamente superiore a quello che si sarebbe verificato senza il lockdown.

 

Secondo un articolo del quotidiano britannico Telegraph, la percentuale equivale a circa 60.000 bambini in più che hanno sofferto di depressione clinica – la forma più grave di depressione cioè – a causa delle restrizioni COVID-19.

 

«Dopo aver controllato i punteggi di base e diverse caratteristiche a livello di scuola e allievo, i sintomi depressivi erano più alti nel gruppo COVID-19», ha rilevato lo studio.

 

«Questi risultati dimostrano che la pandemia di COVID-19 ha aumentato i sintomi depressivi degli adolescenti oltre ciò che si sarebbe probabilmente verificato in circostanze non pandemiche».

 

Le cifre mostrano che 400.000 bambini britannici sono stati indirizzati a specialisti della salute mentale lo scorso anno per cose come disturbi alimentari e autolesionismo.

 

«Ancora una volta, lo studio sottolinea come coloro che hanno promosso con veemenza i lockdown, mentre chiedevano che le voci di dissenso fossero messe a tacere, erano dalla parte sbagliata della storia» scrive Summit News.

 

I danni da lockdown sui bambini si starebbero manifestando ora anche in casi come quello della misteriosa epidemia di epatiti infantili, che potrebbe essere causata dal mancato esercizio del sistema immunitario dei bambini chiusi in casa.

 

Il tasso di suicidi tra i più piccoli sembra aumentato in tutto il mondo, dagli USA al Vietnam, dall’Inghilterra al Giappone.

 

In Italia si è registrato un aumento impressionante dei disturbi alimentari, come l’anoressia, con un sensibile abbassamento dell’età delle bambine che ne sono colpite: dai 10 agli 8 anni. L’ISS ha appena pubblicato uno studio sulla maggior incidenza della depressione nel nostro Paese.

 

Vi sarebbe poi la questione del «ritardo da COVID»: sono stati documentati ritardi nello sviluppo cognitivo e relazionale di bambini, quoziente intellettivo inferiore, l’incapacità di assimilare il linguaggio (le mascherine coprono la bocca, la cui osservazione è fondamentale per lo sviluppo della lingua nei bambini) nonché il peggioramento dei sintomi di bambini già affetti da autismo.

 

È stata notata, inoltre, un innegabile aumento della violenza fra i giovani, con scontri sempre più massivi e gratuiti.

 

Come ripetuto svariate volte: siamo di fronte ad un disastro umano che ha pochi eguali. Come ha detto il  professore di medicina della Stanford University Jay Bhattacharya, negli anni a venire i lockdown saranno considerati la politica più catastroficamente dannosa di «tutta la storia».

 

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