Essere genitori

I genitori non vaccinati non possono visitare i bambini negli ospedali australiani. E in Italia?

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I genitori non vaccinati  non potranno visitare i propri bambini malati negli ospedali dello Stato dell’Australia Occidentale. Lo riporta Summit News.

 

Ai genitori che non hanno ricevuto almeno due dosi del vaccino sarà impedito di visitare i propri figli, a meno che non per motivi compassionevoli di «fine vita».

 

In altre parole, il loro bambino deve essere letteralmente sul letto di morte affinché i genitori non vaccinati possano essere ammessi negli ospedali dell’Australia Occidentale.

 

I media locali hanno applaudito all’iniziativa. Durante il telegiornale australiano Sunrise, un giornalista ha definito la regola «il test definitivo» per i genitori non vaccinati.

 

«Potrebbe essere questo il fattore scatenante per farti cambiare idea e immagino sia questa la forza in gioco, qui».

 


«Ti farebbe cambiare filosofia? Forse lo farebbe e forse è su questo che il governo punta», ha aggiunto.

 

«Se non sei vaccinato senza una buona ragione, senza una valida esenzione, allora troverai i tuoi movimenti ridotti», ha affermato compiaciuta la conduttrice TV Susie O’Brien, aggiungendo che il governo aveva ragione a «scioccare» e «sfidare» le persone a «cambiare il loro filosofia, cambiare la loro azione e farsi vaccinare».

 

«Le persone hanno avuto tempo, voglio dire davvero», ha affermato sardonicamente la conduttrice di notizie mentre concludeva il segmento.

 

La situazione in Italia pare invece molto intricata, con ogni ospedale a fare le sue regole – perfino quella, emersa dalle cronache, di rimandare le cure ai non triplo-vaccinati.

 

Secondo le regole in vigore dal 1° febbraio, l’ingresso visitatori nelle strutture socio-sanitarie e RSA prevede in Italia l’obbligo di tampone negativo o terza dose. In Toscana tale regolamento è applicato pure negli ospedali e nelle varie strutture sanitarie.

 

Sul sito dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma leggiamo che «la certificazione verde COVID-19 (Green Pass) in corso di validità è necessaria per l’accompagnatore del paziente nei casi di ricovero, Day Surgery e Chirurgia ambulatoriale. Non è necessaria per effettuare visite ambulatoriali, Day Hospital, esami diagnostici o esami di laboratorio».

 

Sul sito dell’ospedale Meyer di Firenze leggiamo: «Ogni bambino o ragazzo, se minorenne, potrà entrare insieme a un solo genitore/accompagnatore in occasione della visita specialistica o esame diagnostico (…) l’accesso per il secondo genitore / visitatore è sospeso, salvo nei seguenti casi (…) L’accesso del secondo genitore / visitatore avviene solo a fronte di situazioni di particolare fragilità e vulnerabilità del nucleo familiare, su richiesta del direttore del setting assistenziale, previa autorizzazione della direzione sanitaria. Si precisa che l’eventuale ingresso, qualora autorizzato, sarà concesso solo a coloro che sono in possesso o di “Green pass Rafforzato” o di “green Pass base” più una certificazione che attesti l’esito negativo di un tampone antigenico rapido o molecolare eseguito nelle 48 ore precedenti. In questi casi il visitatore può entrare solo previa controllo del Green Pass, igiene delle mani e indossando mascherina durante tutta la permanenza, anche in camera di degenza».

 

Le indicazioni di accesso in Ospedale dell’ULSS 6 di Padova riportano: «servizi ambulatoriali: è consentito l’accesso a un solo accompagnatore in possesso di Certificazione Verde COVID-19 (Green Pass) per minori, disabili, utenti fragili, non autosufficienti e persone con difficoltà linguistico-culturali. In caso di prestazioni urgenti per minori o pazienti con disabilità grave (art.3 comma 4 – Legge 104/1992), l’accompagnatore privo di Certificazione Verde COVID-19 (Green Pass), verrà sottoposto a tampone. Età pediatrica: il caregiver accede con Certificazione Verde COVID-19 (Green Pass). All’inizio dell’attività di assistenza a cura della struttura effettua un tampone che verrà ripetuto ogni 48 ore.

 

In generale, non solo per la pediatria, pare non esserci uniformità nel modo in cui stanno procedendo i nosocomi italiani.

 

A Renovatio 21 sono arrivate da tutta Italia diverse segnalazioni di casi tremendi, con figli impossibilitati a raggiungere i genitori morenti perché non vaccinati o vaccinati solo con due dosi.

 

L’idea è quella di un caos generale forse programmatico, che serve a spaventare e frustrare ancora di più le persone. Non è che l’effetto, sia invece quello di incattivirle?

 

 

 

 

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