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I figli della provetta hanno spesso difetti cardiaci

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È divenuta ormai nozione comune che bambini concepiti utilizzando tecniche di riproduzione assistita (dall’inglese: Assisted Reproduction Technics, ART) sono esposti ad un rischio più elevato di difetti cardiaci congeniti (Congenital Heart Defect, CHD) rispetto ai bambini nati attraverso il concepimento naturale; questo secondo le ultime ricerche ufficiali fatte in questo campo.

La meta-analisi di otto studi ha rilevato che il rischio di un difetto cardiaco congenito aumenta del 44% quando il bambino viene concepito utilizzando l’IVF (In Vitro Fertilization, fertilizzazione in vitro) o ICSI (iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo) rispetto a quelli concepiti senza ART.
Uno studio pubblicato su Ultrasound in Obstetrics & Gynecology afferma che i difetti cardiaci erano evidenti nell’1,30 % dei nati con la fecondazione in vitro, e nello 0,68 % dei nati con concepimento naturale.

Il dott. Paolo Cavoretto, l’autore dello studio principale, all’IRCCS San Raffaele Hospital di Milano, ha dichiarato: «Riteniamo che le gravidanze IVF / ICSI presentino un aumento del rischio di malattia coronarica come conseguenza della disfunzione precoce della placenta; tuttavia, questa ipotesi dovrebbe essere dimostrata in studi futuri».

Ha aggiunto: «Raccomandiamo l’ecocardiografia fetale in tutte le gravidanze da IVF / ICSI».

Lo studio ha rilevato che la fecondazione in vitro non ha aumentato il rischio di tutte le malformazioni cardiache, ma solo CHD minori, come difetti del setto ventricolare o atriale – una sorta di “buchi nel cuore”. La dott.ssa Katie Morris, consulente di medicina fetale materna presso l’Università di Birmingham, ha osservato che i CHD minori non sono facilmente rintracciabili da una normale scansione di routine che esamina il cuore del bambino nell’utero.

La dottoressa ha concluso affermando che «questi dati, pur confermando l’aumento del rischio per queste gravidanze, non spingono ancora il Regno Unito ad adottare una proposta sanitaria capace di offrire a tutte le donne che portano avanti un concepimento tramite fecondazione in vitro una scansione cardiaca speciale (ecocardiogramma fetale) per il loro bambino», nonostante molti CHD minori siano difficili da rilevare senza questa speciale tecnica.

Fonte: Bionews.org.uk

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