Razzismo

I discendenti del capo pellerossa vogliono che il suo volto torni nella Lega Football americano

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I discendenti di John Two Guns White Calf, un capo nativo americano che ha ispirato il logo, ora in pensione, della squadra di football dei Washington Commanders (in precedenza noti come Redskins), hanno chiesto il suo ritorno agli eventi della NFL, la Lega nazionale statunitense di Football americano.

 

«I tifosi lo vogliono indietro e noi lo vogliamo indietro», ha detto la scorsa settimana a Fox News Thomas White Calf, pronipote del celebre capo tribù dei Piedi Neri, vissuto all’inizio del XX secolo.

 

«Il nostro antenato era il nativo più famoso e più fotografato della storia», ha aggiunto, parlando al telefono insieme alla madre, Delphine White Calf. «Sono orgoglioso di lui. I Piedi Neri sono orgogliosi di lui».

 

John Two-Gun White Calf, immagine CCO da Wikimedia

 

Fox News ha intervistato la famiglia dopo aver incontrato il senatore del Montana Steve Daines, un critico vocale della decisione del 2020 di rinominare la squadra di Football. Il legislatore ha sollevato quello che ritiene essere un errore storico al Congresso e sui media in più occasioni.

 

«Non ci sono dubbi, questo logo è stato ispirato e concepito… come un omaggio ai nativi americani. Non è una caricatura. È una raffigurazione di orgoglio e forza. Di coraggio e onore», ha affermato durante un’udienza della sottocommissione del Senato a maggio.

 

Blackie Wetzel, un altro leader tribale dei Piedi Neri, è accreditato per aver creato il logo nel 1971. L’anno successivo, la franchigia NFL dei Washington Redskins lo ha adottato.

Immagine di David via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0

 

Sia il nome che la mascotte sono stati ritirati nel 2020, sullo sfondo delle proteste razziali seguite alla morte di George Floyd. I principali investitori e azionisti hanno fatto pressione sui principali sponsor della squadra, sostenendo che il marchio promuoveva stereotipi negativi sui nativi americani.

 

Protesta contro il simbolo e il nome dei Washington Redskins definito «razzista». Immagine di Fibonacci Blue via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic

 

La dirigenza ha ceduto. Due anni dopo i Redskins furono rinominati Commanders.

 

Un portavoce della squadra ha dichiarato a Fox News che sta collaborando con il senatore Daines «per onorare l’eredità del patrimonio storico della nostra squadra e della comunità dei nativi americani», ma non ha alcuna intenzione di far rivivere il vecchio logo.

 

L’agenzia di stampa ha attribuito la colpa della controversia sul nome al National Congress of American Indians, un’organizzazione non-profit che, tra le altre cose, cerca di sradicare quelle che percepisce come mascotte inappropriate nello sport e si è lamentata contro i Redskins nel 2013 in un rapporto di 29 pagine sulla questione.

 

«Le dannose mascotte “indiane” di oggi sono in gran parte un’estensione della commercializzazione della razza, come gli stereotipi sui volti neri e sugli afroamericani», afferma il documento.

 

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Immagine di Watts via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0

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